Il cervello in formazione ha bisogno di stimoli
martphone, tablet e computer arrivano nella vita dei nostri figli ben prima dello scadere dei fatidici mille giorni: basta guardarsi intorno per vedere bimbi di poco più di un anno che armeggiano col telefono dei genitori, usato spesso come baby-sitter elettronica. «Prima dei 18-24 mesi non c’è alcun motivo per far usare questi strumenti ai bambini — taglia corto il pediatra Giorgio Tamburlini —. Catalizzano la loro attenzione ancora di più della di crescita cerebrale dei primi tempi significa regalare tempo di qualità ai propri figli, stando con loro per attività stimolanti». Come sfogliare libri con figure, lettere e parole nei primi mesi o leggere insieme testi adatti all’età, sentire musica (non solo quella da bambini, la varietà è stimolante), magari parlare o ascoltare una seconda lingua come suggeriscono le iniziative del “Festival Fin da Piccoli” organizzato dal Centro per la Salute del Bambino, che da settembre a dicembre proporrà in varie città esperienze, incontri e attività dedicate quest’anno proprio all’importanza delle lingue straniere apprese da piccolissimi.
Essere presenze costanti nella vita dei propri figli è fondamentale: «Preoccupandosi non soltanto che mangino bene ma anche che ricevano stimoli mentali opportuni — sottolinea Tamburlini —. In questo senso dai dodici mesi va considerata l’opportunità di iscrivere i figli a un buon nido, perché oggi ci sono evidenze La ricchezza dei collegamenti nervosi dipende dalle opportunità di interazione con il mondo circostante offerte al bambino nei primi 2-3 anni, quando il processo di costruzione della rete neurale è più veloce e intenso. In questo periodo il cervello assorbe informazioni che gli consentono di sviluppare più abilità, competenze, capacità che può essere un’esperienza molto positiva per lo sviluppo: in Italia ci sono molte ottime realtà, anche se purtroppo l’offerta non è omogenea ovunque. Attenzione però, questo non significa delegare educazione e gestione del bambino, anzi: l’asilo non si sostituisce ai genitori ma deve essere complementare, offrendo attività diverse da quelle che si fanno a casa». Vietato pensarlo come un parcheggio, insomma, o credere che il nido da mattina a sera esima dallo stare coi propri figli dedicando loro tempo di qualità. «Stimolare i bambini con lettura, musica, arte fin da piccini è un’occasione essenziale per arricchirli — aggiunge Alberto Villani, presidente SIP —. Anche più avanti negli anni è indispensabile che i figli abbiano tempo per coltivare queste attività: l’ideale sarebbe dedicarsi alla didattica scolastica al mattino e poi il pomeriggio avere tempo per sport, musica, attività culturali». Per saperne di più sui temi della pediatria in generale http://www. corriere.it/ salute/ pediatria