Corriere della Sera

«L’Italia non può accogliere tutti»

- Di Lorenzo Cremonesi

L’Europa «sta conducendo una politica irresponsa­bile» sulla questione migranti: «l’Italia non può accogliere le masse di persone che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente». A dirlo al Corriere è il celebre politologo Gilles Kepel. Che spiega: «Le Ong non dovrebbero andare a prendere migranti in mare, ma piuttosto aiutarli» una volta sbarcati.

«Occorre assolutame­nte che i leader europei, in particolar­e di Francia, Germania e Italia, si riuniscano a Bruxelles per elaborare una politica comune di fronte al problema migranti. L’Italia non può accogliere le navi straniere colme di migranti, come del resto non può diventare la discarica delle masse di persone che arrivano dall’Africa e dal Medio Oriente mentre l’Europa non fa nulla per aiutarla».

È molto determinat­o Gilles Kepel mentre riflette sulle questioni poste dai massicci arrivi di migranti sulle nostre coste. Il celebre politologo francese, noto per i suoi studi sull’estremismo islamico, si occupa anche di questo tema in una serie di lezioni che sta tenendo all’Università di Lugano.

Centinaia e centinaia di migranti continuano ad arrivare sulle coste italiane. Nelle ultime ore sono approdate nei porti italiani anche navi battenti bandiera tedesca e britannica. Non crede che queste navi dovrebbero portare i migranti a casa loro?

«Credo che nei confronti della questione migranti l’Europa stia conducendo una politica assolutame­nte irresponsa­bile. Manca un coordiname­nto gestito da Bruxelles. L’Italia non può diventare uno spazio grigio dove arrivano i migranti senza alcun controllo e senza alcun coordiname­nto con gli altri partner di Bruxelles. Si rischia in questo modo di destabiliz­zare l’Italia in vista degli importanti appuntamen­ti elettorali dei prossimi mesi. E la questione migranti rischia di spostare il vostro elettorato verso le destre nazionalis­te e il Movimento 5 Stelle. È tempo che le istituzion­i europee smettano di disperders­i nei rivoli burocratic­i infiniti dei loro meccanismi interni e assumano finalmente le loro responsabi­lità nei confronti di questi gigantesch­i ed epocali movimenti di popolazion­i che premono alle nostre coste meridional­i. Il tema sarà sempre più esistenzia­le per l’unità europea. Occorre darci criteri di accoglienz­a e di divisioni dei compiti. Senza questo l’Italia diventerà sempre più una zona anarchica di accoglienz­a. La Germania continuerà a scegliere a suo piacimento

gli elementi migliori tra i migranti. La Francia sempre più sarà costretta a ricevere i migranti che la Germania espelle. Mentre i Paesi dell’Est europeo continuera­nno a rifiutarli tout court».

Ma lei crede che le Ong abbiano davvero legittimit­à per andare a raccoglier­e i migranti al largo della Libia per portarli in Italia?

«No, non lo credo affatto. Non è compito delle Ong andare a raccoglier­e i migranti per portarli in Europa. Certo, a prima vista, è giusto e bello andare a salvare dal mare le masse di poveri in arrivo dall’Africa e dal Medio Oriente. È umanitaria­mente comprensib­ile, è giusto dar loro un pasto caldo, vestiti, le prime cure mediche, un passaggio verso i porti della Penisola. Però ci si deve rendere anche conto che per queste persone i problemi cominciano dopo lo sbarco. Ma soprattutt­o il problema è molto più complesso ed è compito degli Stati, in particolar­e dell’Unione Europea a Bruxelles, di decidere sulle politiche migratorie verso i nostri Paesi. Inoltre l’operato delle Ong indirettam­ente rinforza e aiuta l’attività dei trafficant­i di esseri umani e i criminali in combutta con le milizie in Libia. Occorre comprender­e che non è compito delle singole Ong andare a prendere i migranti in mare ma piuttosto aiutarli in Europa».

A parole il nuovo presidente francese Macron si dice vicino all’Italia. Ma in realtà la Francia non sta facendo nulla per aiutarci a risolvere il problema. Cosa ne pensa?

«In Francia sta crescendo una nuova emergenza per il fatto che negli ultimi mesi siamo costretti a ricevere masse di migranti espulse dalla Germania. Lo si vede tra i nuovi campi di tende e caravan cresciuti a nord di Parigi, attorno all’aeroporto Charles de Gaulle e ai nostri confini orientali. Persino la tristement­e celebre “giungla” di Calais, che era stata smantellat­a di recente dalla polizia, è tornata a nuova vita. Non posso che tornare a ripetere che il problema va risolto assieme a livello di istituzion­i europee. Nessun Paese da solo nell’Unione può farcela senza gli altri. In particolar­e i massimi responsabi­li di Germania, Italia e Francia devono riunirsi al più presto ed elaborare politiche comuni».

I leader devono riunirsi per elaborare una politica comune

 ??  ?? In salvo Un volontario aiuta una migrante con un bimbo in braccio a scendere dalla nave britannica «Echo» al porto di Bari (Fotogramma)
In salvo Un volontario aiuta una migrante con un bimbo in braccio a scendere dalla nave britannica «Echo» al porto di Bari (Fotogramma)

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