Corriere della Sera

Orfini: le alleanze? Grottesca perdita di tempo

Il presidente dem: il tema non appassiona. Basta con la sinistra che perde bene, noi vogliamo vincere Speranza: partito centrista e personale. Prove di unità con Pisapia, Civati e Fratoianni. «Noi il quarto polo»

- Giuseppe Alberto Falci

Non intende indugiare su un tema, come quello delle alleanze, che definisce «una enorme e grottesca perdita di tempo». Dal palco della festa di Left Wing, dove è intervenut­o nella giornata di ieri, Matteo Orfini sbotta appena sente la parola alleanze. Il motivo? «Andiamo alle elezioni con il proporzion­ale e in nessuna parte si discute prima di alleanze». Una chiusura ai potenziali alleati di Sinistra italiana, Mdp e Campo progressis­ta. Anche perché oggi «il dovere della sinistra non è perdere bene ma vincere le elezioni: non ci è riuscito spessissim­o nella storia della sinistra, ma quando ci è riuscito ci è piaciuto. Corbyn ha perso bene ma non ha vinto. E non abbiamo bisogno di dimostrare di essere di sinistra a nessuno».

Il discorso alleanze vale a sinistra, così come a destra. Orfini infatti esclude qualsiasi tipo di accordo con Silvio Berlusconi. Quest’ultimo, con un’intervista al Mattino, ha rispedito al mittente l’indiscrezi­one che circola da settimane, ovvero che gli azzurri si starebbero preparando alle larghe intese con il Pd. «Per una volta mi trovo d’accordo con il presidente Berlusconi, noi siamo alternativ­i alla destra e a Silvio Berlusconi, lo siamo sempre stati».

A Fiuggi Orfini si sofferma sul partito e sul Paese. È vero, ricorda, che «abbiamo tantissimi nemici perché di cose ne stiamo facendo tante». Però, dice, «il Paese si è rimesso in moto grazie alle riforme messe in atto dal Pd». Da ex dalemiano Orfini pungola l’ex premier: «D’Alema non è più D’Alema da quando ha iniziato a costruire un nuovo partito con chi aveva combattuto». E poi riserva una stoccata a Giuliano Pisapia, che qualche giorno fa si è sfilato dalla corsa e ha fatto sapere di non volersi candidare: «Un leader che il Paese non riconosce come tale».

Il dibattito si anima anche alla sinistra del Pd. Prove di unità a Reggio Emilia, dove Pippo Civati, leader di Possibile, riunisce la sua creatura e invita Roberto Speranza, deputato e coordinato­re nazionale di Articolo 1-Mdp, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e Alessandro Capelli in rappresent­anza di Campo progressis­ta. Speranza attacca i suoi ex compagni: «Il Pd è diventato un partito centrista personale e prenditutt­o. Il partito che sta dalla parte di chi ha vinto e

Il no a larghe intese L’esponente pd: per una volta concordo con Berlusconi Siamo alternativ­i a lui

non di chi non ce la fa: quindi ha tradito la missione». Nicola Fratoianni si dice convinto che sia possibile un «quarto polo alternativ­o alle destre e al Pd». E lancia un appello: «Proponiamo a tutti la costituzio­ne di una lista della sinistra di questo Paese». Mentre il padrone di casa Civati la mette così: «Il nostro obiettivo non è unire la sinistra ma cambiare l’Italia».

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Con Togliatti Matteo Orfini, presidente del Pd, all’incontro organizzat­o ieri dalla rivista Left Wing
 ??  ?? Ieri a Reggio Emilia Da sinistra Pippo Civati (Possibile), Nicola Fratoianni (SI), Roberto Speranza (Art.1-Mdp) e Alessandro Capelli (Campo progressis­ta)
Ieri a Reggio Emilia Da sinistra Pippo Civati (Possibile), Nicola Fratoianni (SI), Roberto Speranza (Art.1-Mdp) e Alessandro Capelli (Campo progressis­ta)

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