A Trieste le ronde del Comune (con i soldi di Serracchiani)
Il centrodestra lancia 80 «sentinelle» volontarie. I fondi dalla Regione pd
chiesto che sia armata), segnalando gli allarmi. Contro la microcriminalità, è stato detto, contro lo stazionamento «molesto» di migranti, il degrado delle vie. Per l’opposizione di centrosinistra altro non sarebbe che una versione delle solite «ronde». Per la giunta di centrodestra si tratta invece di «volontari per la sicurezza».
A Trieste, il pattugliamento da parte di «cittadini appositamente preparati» è figlio di una proposta dei consiglieri Everest Bertoli di FI, Paolo Polidori della Lega e Claudio Giacomelli di FdI. Secondo quest’ultimo: «La nostra è una città di confine, vittima dei profughi della rotta balcanica. Si sequestra molta droga, alcuni quartieri sono a rischio. Non vogliamo diventare una periferia». La preoccupazione è per piazza della Libertà di fronte alla stazione ferroviaria, la città vecchia, tratti del lungo mare. Il Comune ha sfruttato una normativa regionale del 2009 voluta dall’allora centrodestra con il governatore forzista Renzo Tondo. Il paradosso è che è stata una giunta regionale di centrosinistra, quella guidata dalla pd Debora Serracchiani, a confermare il finanziamento di questo servizio. «Poteva eliminarlo, ma non l’ha fatto», dice Roberti. Per 80 persone si parla di 12 mila euro per vestiario e assicurazione. Secondo Bertoli: «Prevenire è meglio che curare, il nostro è un test, facciamo da apripista, altri ci imiteranno». In FriuliVenezia Giulia iniziative analoghe risulta siano state considerate a Udine e Pordenone, di recente a Monfalcone. Trieste, capoluogo di Regione, ha tuttavia