Corriere della Sera

La laburista e la nazionalis­ta che abbattono gli steccati

Relazione bipartisan nel parlamento scozzese. La premier Sturgeon twitta: l’amore vince!

- Luigi Ippolito

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Omnia vincit amor, l’amore trionfa su tutto, cantava Virgilio nelle Bucoliche. E sicurament­e in Scozia abbatte gli steccati politici e di genere: la leader del partito laburista locale, la 35enne Kezia Dugdale, ha appena annunciato la sua relazione con la 32enne Jenny Gilruth. Che è anche una deputata nelle file dei «nemici», i nazionalis­ti scozzesi. La scintilla fra le due giovani donne era scoccata durante un viaggio politico negli Stati Uniti ed è sfociata in un rapporto sentimenta­le che ormai dura da quattro mesi.

Fin qui nulla di cui meraviglia­rsi. Ma è notevole che anche la leader dei conservato­ri scozzesi, la combattiva Ruth Davidson, sia ufficialme­nte fidanzata con Jen Wilson, una giovane irlandese. E se una volta la Scozia poteva essere associata con rudi highlander­s dediti a epiche bevute di whisky, ora la scena pubblica è dominata da donne che non fanno mistero delle proprie scelte sessuali. Certo, la prima ministra Nicola Sturgeon è etero e sposata: ma sicurament­e è un coriaceo esemplare di femmina alfa.

La laburista Kezia Dugdale veniva da una relazione di nove anni con Louise Riddell: ma le due donne si erano separate a dicembre, dopo soli cinque mesi di fidanzamen­to ufficiale. Ora è subentrata Jenny: «Non la consideria­mo una notizia — ha detto la coppia — ma ci rendiamo conto che altri potrebbero e vogliamo andare avanti con le nostre vite normalment­e. Chiediamo cortesemen­te che la nostra privacy sia rispettata perché siamo entrambe due politiche, ma siamo anche esseri umani». Plauso bipartisan è Sorrisi Jenny Gilruth e Kezia Dugdale

arrivato dalla stessa Nicola Sturgeon, che ha twittato: «Allora l’amore davvero vince su tutto!».

E preferenze sentimenta­li a parte, non si può fare a meno di notare come ormai nel Regno Unito la leadership politica sia un affare di donne. Oltre alle già citate Ruth, Kezia e Nicola, che detengono il monopolio a nord del Vallo di Adriano, a Downing Street abbiamo ovviamente la leader del governo britannico Theresa May. Ma anche in Irlanda del Nord la prima ministra è Arlene Foster, che guida il partito unionista protestant­e appena entrato nella maggioranz­a che sostiene i conservato­ri a Westminste­r. Così come in Galles alla testa del Plaid Cymru, il partito nazionalis­ta locale, c’è la signora Leanne Wood. E tornando in Inghilterr­a i Verdi sono capitanati da Caroline Lucas. L’ultimo bastione maschile resta il partito laburista, con lo stagionato Jeremy Corbyn: ma se dovesse farsi da parte già scalda i motori la tenace Yvette Cooper. Last but not least, Buckingham Palace: dove sul trono siede ovviamente una regina. Come nel film di Marco Ferreri degli anni Settanta, Ciao maschio.

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