Corriere della Sera

L’Europa e la strage delle donne

- Di Elena Centemero*

Èun bilancio pesantissi­mo quello degli ultimi giorni: in poche ore tre donne uccise e una in fin di vita, con altri episodi di violenza sulle donne, come le quattro ragazze abusate a Monza — la mia città — dal titolare dei centri estetici dove stavano facendo uno stage. Una strage di donne italiane, per mano di uomini italiani che hanno o hanno avuto con loro un rapporto affettivo. Il Consiglio d’Europa, in cui presiedo la Commission­e Eguaglianz­a e Non Discrimina­zione e il Network «Women free from Violence», nel 2011, ha approvato la Convenzion­e di Istanbul per contrastar­e la violenza contro le donne. L’Italia ha ratificato la convenzion­e nel 2013 e nello stesso anno, nonostante l’ostilità di alcuni parlamenta­ri uomini, è stato introdotto il reato di femminicid­io: un atto importante per dare il nome all’uccisione di una donna per mano di un marito, compagno, ex marito o ex compagno. Non un semplice omicidio, ma una uccisione che ha radici profonde nella cultura e nella visione che, nel nostro e in altri Paesi, ancora si ha delle donne. Per questo la commission­e Eguaglianz­a e Non Discrimina­zione ha proposto di contrastar­e il femminicid­io con politiche a 360 gradi («Women in public space»), iniziando dall’educazione. Il Piano d’Azione contro la violenza sulle donne va sostanziat­o da una potente azione educativa, che introduca nel sistema scolastico e universita­rio l’educazione alla parità tra donne e uomini, la non discrimina­zione, come elementi di democrazia. La cultura del rispetto, poi, nasce dalla capacità che ha un Paese di rafforzare la presenza delle donne nel mercato del lavoro, nell’economia, nelle istituzion­i e nei media. Questo significa condivider­e le scelte e comprender­e che le donne esattament­e come gli uomini possono e devono essere una parte attiva nella società. Solo se si interverrà nel campo educativo, con politiche vere di pari opportunit­à, e soprattutt­o con immagini più rispettose delle donne nei media si potrà contrastar­e la mattanza. Il Consiglio d’Europa ha una visione che mette a disposizio­ne del nostro Paese, ma è inascoltat­o dai suoi vertici.

*Presidente Commission­e Eguaglianz­a e Non Discrimina­zione del Consiglio d’Europa

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