Parodia del fenomeno trap per il ritorno di Jonny Groove
Jonny Groove si era ritirato nel 2010, all’apice della sua carriera. Era diventato un cult a «Zelig» e pure a Sanremo aveva conquistato l’Ariston duettando con Antonella Clerici facendo finta fosse Lady Gaga. La sua «Essiamonoi» era diventata manifesto della generazione di giovani discotecari, orgogliosamente tamarri.
Sette anni dopo, Giovanni Vernia rimette la maschera del suo personaggio più famoso: «Era sovraesposto, aveva fatto tutto quello che c’era da fare: per questo l’avevo messo in cantina come uno champagne che meritava di riposare» racconta Vernia, parlando del suo personaggio come di un vecchio amico a cui si vuole sempre bene.
Da domani sarà online il video di «Swag», una parodia danzereccia della nuova ossessione musicale dei giovanissimi, la trap. «Jonny prima amava la musica house, ora si è attualizzato. Cerco l’ispirazione su YouTube. Basta spulciare tra i video più visti di giornata per capire le tendenze. Indago come un serial killer, ho una stanza in cui appendo foto di ogni possibile ispirazione».
Swag significa bello, cool. Che tradotto nel codice estetico dei ragazzi significa bandane colorate, pellicciotti, orecchini catarifrangenti. Nel video Jonny ostenta dentiere dorate, gioca a fare il macho per rileggere il fenomeno in chiave ironica: «I miei personaggi hanno sempre caricato l’aspetto della gestualità e del ballo. Il mondo dei discotecari intanto è cambiato. Quando è nato Jonny si andava nei club, oggi i dj sono superstar che suonano a eventi di massa».
Il testo della canzone è stato scritto da Vernia con Danti, il rapper dei Two Fingerz, corrispondente dell’Edicola di Fiorello. Per rendere tutto più attuale, nel video appaiono una serie di giovani youtuber di successo: «Con loro ho creato un gruppo di lavoro vero, non volevo fossero semplici moltiplicatori di clic».
Anche perché di appeal in Rete, Vernia ne ha maturato parecchio. Dopo il successo in tv, si è buttato a fare satira via Internet: le parodie di Gianluca Vacchi, Pif e Fedez diventano subito virali. «Qui posso sperimentare immediatamente quello che mi passa per la testa. L’idea di fare la parodia del ballerino della Tim, per esempio, mi è venuta un pomeriggio e due ore dopo era già online. La satira su notizie d’attualità è più diretta grazie a Internet, perché si accorciano i tempi».
Ma i progetti per il futuro sono lontani dal web: «Jonny Groove resta un gioco. Porterò all’estero uno spettacolo teatrale in cui spiego come si diventa italiani. E siccome il mio mito resta Jimmy Fallon, sto preparando anche un oneman-show televisivo».