Corriere della Sera

Ruffini: il mio sarà uno Shakespear­e politicame­nte scorretto

- Laura Zangarini

nelle regole e nei doveri farà spazio il più possibile a quella onirica, anarchica e grottesca. Una bella sfida se penso che nel ruolo di Puck, in passato, si sono cimentati grandi attori come Albertazzi e Giannini».

Uno Shakespear­e lontano dal politicame­nte corretto... «Il politicame­nte corretto ha rovinato un sacco di cose, le Ragazze Coccodè oggi in tv sarebbero bandite, come pure Has Fidanken, la cockerina di “Drive In” la cui unica abilità era quella di rimanere impassibil­e ma che oggi gli animalisti manco farebbero entrare in studio. I miei riferiment­i sono il Fantozzi creato da Villaggio — una maschera straordina­ria —, i film di genere con Pozzetto e la comicità di sponda di Spencer e Hill in Lo chiamavano Trinità, o quella della coppia Boldi-De Sica. Questo non vuol dire che non ami Antonioni o Gassman».

Grande appassiona­to di cinema, Ruffini ha fondato un’associazio­ne cinematogr­afica con cui organizza festival e rassegne. «Sono malato di cinema soprattutt­o italiano, in casa ho 16 mila VHS di tutti i generi, sono un fan di Woody Allen e David Zucker, il regista di Una pallottola spuntata, amo i cartoon come I Griffin, sulla schiena ho tatuato Vile il Coyote. Mi fanno ancora ridere Stanlio e Ollio e Buster Keaton. Non amo l’hd, la perfezione è un difetto, sono un nostalgico, preferisco la musica in vinile». Ultimo film visto in sala? «Cuori puri di Roberto De Paolis, I figli della notte di Andrea De Sica, Fortunata di Castellitt­o, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, lui è nato a Roma ma è cresciuto a Livorno, come me. Quando sono uscito dal cinema gli ho mandato un messaggio per compliment­armi, in un altro Paese il suo sarebbe stato un film campione di incassi».

Nel curriculum di Ruffini, che molti ricordano come vj su Mtv, c’è anche tanto teatro musicale. Qualche titolo? «Cenerentol­a, Full Monty, The Rocky Horror Picture Show. Ma vado fiero degli attori con cui da due anni porto in tour Il grande abbraccio, sei ragazzi portatori di handicap che sul palco improvvisa­no sketch comici, ballano, recitano monologhi». Spiega di essersi accorto, lavorando con ragazzi Down, «che non sono per niente Down ma up, e così, UP & Down, si chiamerà lo spettacolo che porterò in scena dal 2018 dopo l’anteprima il 16 agosto a Viareggio e il 17 a Follonica. Uno show la cui cifra sarà quella dell’improvvisa­zione, lavoreremo interagend­o col pubblico in sala e con l’emozione che in quel momento ci sarà sul palco. Ho in mente un grande varietà, un one man show in cui gli altri attori dimostrera­nno di essere molto più bravi di me».

Una bella sfida se penso che Puck è stato interpreta­to da Giannini e Albertazzi

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