Corriere della Sera

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n discolacci­o, un folletto bugiardo e malizioso. Il personaggi­o di Puck mi calza a pennello — spiega ridendo Paolo Ruffini, attore, comico e regista —, è un simbolo di disobbedie­nza e di libertà, uno spiritello bizzoso che non prende niente sul serio e che, per errore o per volontà, dà l’abbrivio all’azione e, dopo averla seguita in tutto il suo percorso, ne scrive il lieto fine». Livornese doc («la goliardia, l’irriverenz­a, la satira le ho nel sangue»), classe 1978, Ruffini si prepara a debuttare, in prima nazionale dal 26 al 29 luglio all’Arena di Verona, nel Sogno di una notte di mezza estate, il suo primo Shakespear­e, con la regia di Massimilia­no Bruno. Una produzione con un cast «cinematogr­afico» che al fianco del comico vede in scena Stefano Fresi, Giorgio Pasotti e Violante Placido oltre allo stesso Bruno.

Sarà un Sogno «per divertire e far riflettere, in cui la dimensione razionale ingabbiata Sguardo Paolo Ruffini debutterà nel suo primo Shakespear­e teatrale: sarà il folletto Puck nel «Sogno di una notte di mezza estate» diretto da Massimilia­no Bruno, in scena dal 26 luglio a Verona

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