Pane, amore e sincronia
Una donna e un uomo che sguazzano in armonia. Non capita spesso, fuori dall’acqua. Perciò applausi alla coppia d’oro del nuoto sincronizzato. Ma anche la curiosità di sapere come si fa. Intanto ci vuole una lei che assomigli a Manila, con una riserva inesauribile di tenacia che l’ha fatta tornare a galla dopo ogni sconfitta, in attesa di incontrare lui, Giorgio, dieci anni di meno e l’energia incosciente del maschio che vive la condizione di solito riservata alle femmine: combattere il pregiudizio. Nel suo caso quello secondo cui un vero uomo non balla in piscina come un sirenetto.
Poi, certo, ci vogliono i respiri, gli sguardi, ma per diventare un’anima sola la chimica non basta. Occorre qualcosa che nella vita all’asciutto le coppie non fanno più: allenarsi. Senza puntare alla perfezione, ma alla completezza. È così che si battono i russi, gli americani e i luoghi comuni. Una coppia (agonistica, perché nella vita reale Manila sta con un altro) dove lei è dominante e propone un balletto sugli sbarchi a Lampedusa. Chi si è costruito una carriera sputando sul politicamente corretto la troverà una furbata prevedibile. Ci tocca informarlo, però, che, benché tra i giurati spiccasse il padre di Giorgio, il voto più alto non è stato il suo. E questo, trattandosi di padre italiano, era meno prevedibile.