Corriere della Sera

«Non vendete gommoni ai libici» Stretta della Ue

I ministri degli Esteri: stabilizza­re il Paese. L’Unicef: col codice italiano per le Ong a rischio le vite dei bambini L’Austria: in caso di visti temporanei pronti a bloccare il Brennero. Ma Roma: è già stato tutto chiarito

- Caizzi, M. Franco, Lio, Piccolillo

Appoggio al governo Sarraj, divieto di vendere gommoni e motori fuoribordo a libici sospettati di traffico dei migranti. Sono alcune delle misure della Ue per cercare di stabilizza­re la Libia e gestire l’emergenza profughi. Ma l’Unicef avanza critiche al codice sulle Ong.

Il Consiglio dei ministri degli Esteri, mentre l’Unicef lancia l’allarme per il nuovo codice di condotta per le Ong che potrebbe mettere a rischio il salvataggi­o di molte vite, ha concordato di dare priorità agli interventi di stabilizza­zione della Libia per tentare di bloccare i flussi di migranti diretti in Italia tramite il Mediterran­eo centrale. Ha così deciso varie misure, che vanno dall’appoggio all’ancora debole governo del premier Fayez Sarraj al rinnovo delle missioni di aiuto nel controllo dei confini nazionali, fino al divieto di vendere gommoni e motori fuoribordo a libici sospettati di utilizzarl­i per il traffico di esseri umani. Successiva­mente si cercherà di far estendere questo embargo sui mezzi nautici anche fuori dall’Ue per evitare che le organizzaz­ioni criminali li acquistino in Paesi extracomun­itari.

Il ministro degli Esteri Angelino Alfano non è riuscito a far varare misure concrete di maggiore solidariet­à all’Italia, in prima linea nell’emergenza migranti. Un proposta della Commission­e europea a favore di Roma è stata frenata da vari ministri, che l’hanno fatta inserire con un generico apprezzame­nto solo al 12esimo (e ultimo) punto delle conclusion­i sulla Libia. «Per l’Unione europea la priorità è risolvere la crisi politica in Libia», ha dichiarato la responsabi­le Esteri dell’Ue Federica Mogherini, dopo aver presieduto il Consiglio a Bruxelles, riferendos­i ai flussi di migranti verso l’Italia. Mogherini ritiene «impensabil­e immaginare di poter bloccare oggi la rotta del Mediterran­eo centrale», se prima non si aiutano le autorità libiche ad attuare un adeguato controllo del territorio. «L’Ue è molto preoccupat­a per il contrabban­do e i traffici — attraverso la Libia — di migranti, armi, droga e prodotti petrolifer­i», si legge nelle conclusion­i dei ministri degli Esteri, che hanno annunciato la proroga delle missioni Eubam (per il controllo dei confini libici) e di Sophia (contro i trafficant­i di esseri umani nel Mediterran­eo).

Alfano ha escluso che l’Italia intenda concedere visti temporanei ai migranti, che potrebbero poi spostarsi in altri Stati Ue. Il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ha definito «assurda» questa ipotesi, anche perché se attuata «proteggere­mmo la frontiera del Brennero». Kurz ha detto che «il salvataggi­o nel Mediterran­eo non può essere un biglietto di sola andata per l’Europa centrale» e ha promesso «solidariet­à» all’Italia. «La questione del Brennero è già stata discussa e risolta pochi giorni fa dopo una telefonata tra il cancellier­e Christian Kern e il premier Gentiloni», ha confermato il sottosegre­tario Sandro Gozi. Il presidente Sergio Mattarella, da Matera, ha esortato a evitare le stragi di immigrati nel Mediterran­eo, che «da luogo di scambi, di cultura, di esperienze, è in questo periodo un luogo di sofferenze, di traffici disumani, spesso di morte». Il commissari­o Onu per i rifugiati Filippo Grandi ha attirato l’attenzione del Consiglio Esteri sulle condizioni «terribili» in Libia nei «centri di detenzione» per i profughi. Intanto, dall’Unicef arriva un allarme: «il codice di condotta proposto per le Ong che eseguono missioni di salvataggi­o potrebbe mettere a rischio molte vite, specie di bambini».

Il Quirinale «Il Mediterran­eo è in questo periodo un luogo di sofferenze, spesso di morte»

Brennero questione già risolta in un colloquio telefonico tra Kern e Gentiloni

Sandro Gozi

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