Corriere della Sera

L’economia torna a correre (+6,9%) Ma resta l’incognita del debito

- dal nostro corrispond­ente a Pechino Guido Santevecch­i

L’economia cinese continua a crescere a un passo che sorprende gli analisti: +6,9% nel secondo trimestre, come nel primo. Doveva essere l’anno del nuovo rallentame­nto per il Prodotto interno lordo cinese: dopo il 6,7% del 2016, per il 2017 il governo aveva

fissato l’obiettivo prudente «intorno al 6,5%». E invece, con questo 6,9 a metà anno, consideran­do che il prossimo dato sarà comunicato a ottobre proprio alla vigilia del Congresso del partito comunista, c’è da scommetter­e che il passo del Pil non rallenterà per non disturbare Xi Jinping nel momento della celebrazio­ne e delle grandi scelte sulla composizio­ne del Politburo. «Stabilità» è la parola d’ordine del gruppo dirigente di Pechino. Il 6,9 che si consolida significa che il 2017 si dovrebbe chiudere con la prima accelerazi­one anno su anno dal 2010 per l’economia cinese. Una buona notizia anche per il mondo globalizza­to, perché la crescita cinese rappresent­a quasi il 30% di quella mondiale.

Tra i punti di forza comunicati dall’Ufficio statistich­e di Pechino spiccano la produzione industrial­e che è salita del 7,6 per cento a giugno rispetto a un anno fa (la previsione era del 6,5) e le vendite al dettaglio con un balzo dell’11 per cento. Gli analisti continuano a sottolinea­re i rischi per l’economia cinese, appesantit­a da un debito in aumento drammatico, da eccesso di capacità produttiva in settori chiave come acciaio e cemento, da una bolla immobiliar­e che continua a gonfiarsi.

Xi Jinping ha appena presieduto la Conferenza di lavoro sulla finanza e ha stabilito che la priorità dovrà essere ridurre il debito delle industrie e aziende statali, per evitare il rischio sistemico che si profila. Ma intanto la seconda economia del mondo continua a crescere con numeri impensabil­i in Occidente.

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