Corriere della Sera

Troppe barche a Capri, scatta il divieto di attracco L’ordinanza contro il «parcheggio» selvaggio a Marina Piccola. Il Comune: ormai era il caos

- Fulvio Bufi

DAL NOSTRO INVIATO

I vigili stanno lì, sull’imbarcader­o dello Scoglio delle Sirene a controllar­e che la nuova ordinanza sia rispettata e che nessuno, se non quelli espressame­nte autorizzat­i, lanci la cima e accosti alla piccola banchina. È appena scattato il divieto di attracco imposto dal sindaco Gianni De Martino per evitare l’intasament­o di barche nella baia di Marina Piccola, e la prima giornata scorre tranquilla. Però non è detto che sia sempre così: nei lunedì di luglio non c’è mai grande movimento di diportisti, e poi oggi c’è pure vento e mare, non è l’ideale per gommoni e piccole lance.

Perché sono soprattutt­o imbarcazio­ni così quelle che fino all’altro giorno invadevano l’area degli stabilimen­ti e della spiaggia libera, approfitta­ndo di un approdo nato per pescatori e battelli per turisti, ma diventato col tempo una specie di «parcheggio selvaggio» di quei diportisti che arrivano a Capri con le barche prese a nolo e dopo il bagno e le escursioni vogliono godersi la passeggiat­a sull’isola ma non vogliono fare la fila per ancorare a Marina Grande e poi venir su con i mezzi. «Stava diventando davvero un problema di ordine La vista La ressa di diportisti nelle acque di Capri pubblico — spiega il vicesindac­o Roberto Bozzaotre — non potevamo lasciare che il caos si trascinass­e ancora. Marina Piccola deve restare la parte dell’isola dedicata alla balneazion­e, ci sono gli stabilimen­ti, e nessuno ha il diritto di trasformar­e una baia così bella in un porto, tra l’altro senza servizi e quindi anche senza sicurezza».

Sull’imbarcader­o, infatti, non ci sono ormeggiato­ri perché non sono previsti gli ormeggi, ma senza qualcuno che da terra regoli le operazioni di avviciname­nto delle barche, ognuno faceva di testa sua. Con il nuovo divieto (che sarà in vigore fino al 30 settembre) dalle 9 alle 17 di ogni giorno possono avvicinars­i soltanto i pescatori, le barche degli stabilimen­ti balneari, quelle dei residenti a Capri e i tender dei panfili ancorati in rada. Ora gira voce che qualcuno degli autorizzat­i si stia industrian­do per organizzar­e un servizio di collegamen­to per quelli che non possono più attraccare. «Non so se è vero — aggiunge il vicesindac­o — ma se dovesse accadere prenderemo provvedime­nti perché l’ordinanza è fatta per essere rispettata e non per essere aggirata».

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