Corriere della Sera

La via emiliana all’autonomia (con il supporto delle imprese)

- Di Rita Querzé

Il presidente della Regione EmiliaRoma­gna Stefano Bonaccini cerca il supporto di sindacati e imprese. Per presentare con più forza una richiesta al governo: più autonomia per la Regione. «Vogliamo attivare l’articolo 116 della Costituzio­ne. Lombardia e Veneto stanno facendo la stessa cosa, certo. Con la differenza che noi ci vogliamo arrivare senza fare un referendum. I soldi risparmiat­i li investirem­o sul territorio». Ieri gli industrial­i emiliani e romagnoli riuniti per il passaggio del testimone tra il presidente uscente Maurizio Marchesini e l’entrante Pietro Ferrari hanno ascoltato l’intervento di Bonaccini con attenzione. Oggi la proposta sarà presentata ai firmatari del Patto per i lavoro dell’Emilia-Romagna: i corpi intermedi ci sono tutti, dalla Confindust­ria a Confcommer­cio passando per sindacato e forum del terzo settore. Imprimere maggiore velocità alla ripresa: questa pare la prima esigenza degli industrial­i emiliani. E su questo non c’è destra o sinistra che tenga. Deve averlo capito il presidente pd della Regione. Che cerca così di non lasciare alla Lega la bandiera dell’autonomia del Nord. Dal canto suo il presidente di Confindust­ria Vincenzo Boccia manda un messaggio a tutte le forze politiche: «Non vorremmo che il clima elettorale portasse a sostenere indiscrimi­natamente i consumi abbandonan­do le misure a sostegno dell’offerta».

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