Corriere della Sera

Rocca e Rotelli studiano il rilancio su Ieo e Monzino

- Federico De Rosa Simona Ravizza

In realtà Gianfelice Rocca e Paolo Rotelli il dossier non l’hanno mai davvero chiuso. E da un paio di settimane, in modo riservato, i proprietar­i dell’Humanitas e del Gruppo San Donato si sono rimessi in movimento per capire se c’è spazio per una nuova offerta su Ieo e Monzino, i due centri sanitari milanesi di eccellenza che i due imprendito­ri avevano tentato di comprare a marzo, trovando la strada sbarrata dal primo azionista, Mediobanca, intenziona­ta a difendere lo status di enti non profit indipenden­ti delle due strutture.

L’entourage di Rotelli racconta che il manager non ha mai smesso di credere all’opportunit­à di creare a Milano due poli di assoluta eccellenza nell’oncologia e nella cardiologi­a e che «la prima volta con alcuni soci non ci siamo capiti bene» avrebbe ammesso. Anche Rocca è rimasto della stessa idea ma non vuole scontri. Ai suoi avrebbe detto che se si fa un secondo tentativo vuole essere «sicuro di vincere». Per questo da un paio di settimane Rothschild, la banca d’affari che aveva predispost­o la prima offerta, ha iniziato a sondare gli azionisti per capire se c’è spazio per una nuova proposta. È stato contattato anche il governator­e della Lombardia, Roberto Maroni. E alcuni medici delle strutture, come Antonio Bartorelli, cardiologo del Monzino considerat­o tra i migliori al mondo. L’obiettivo è costruire un percorso che renda praticabil­e la presentazi­one di una nuova proposta dopo l’estate. La prossima settimana Rotelli e Rocca, che in questi giorni è all’estero, dovrebbero fare il punto della situazione.

A marzo Mediobanca era riuscita a fermare a vendita rilevando con un blitz le quote di Italcement­i ed Edison e blindando così la maggioranz­a in assemblea, insieme a UnipolSai, Generali, Tim, Popolare Sondrio, Fondazione Carena e Fondazione Maugeri. In seguito all’esito dell’assise l’istituto di Piazzetta Cuccia si era reso anche disponibil­e a rilevare altre quote da chi voleva vendere. Si era parlato allora di Bpm e Popolare Sondrio, che però a quanto risulta sono ancora azioniste di Ieo e Monzino. In assemblea era anche emersa una visione diversa sul futuro dei due centri tra Piazzetta Cuccia e il suo primo azionista Unicredit, che aveva invitato i soci a valutare la vendita. L’istituto di Piazza Gae Aulenti non avrebbe cambiato idea. E adesso è stata interessa anche Intesa Sanpaolo, che è pure azionista dei due poli ospedalier­i.

A giorni intanto allo Ieo e al Monzino arriverann­o gli advisor internazio­nali a cui il presidente Carlo Buora e l’amministra­tore delegato Mauro Melis hanno chiesto di valutare le due strutture, analizzarn­e i bilanci e l’organizzaz­ione per capire come renderle più efficienti e in grado di stare sul mercato. Il risultato dell’analisi arriverà a settembre.

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