Consoli in tribunale a febbraio: la sfida sulle «baciate»
(f.mas.) Le banche venete sono state azzoppate dalle «azioni baciate», cioè i titoli comprati con un finanziamento concesso dalla banca stessa: pratica illegale se non vengono decurtate dal patrimonio di vigilanza. Banca d’Italia lo scrive nero su bianco nelle «domande e risposte» sulla crisi dei due istituti. Ma di che cifre si parla? Bankitalia cita i 900 milioni di Popolare di Vicenza. Per Veneto Banca il fenomeno appare più contenuto: dalla richiesta di rinvio a giudizio che sarà discussa il 7 febbraio 2018 emerge che nell’aumento di capitale 2014 da 500 milioni le «baciate» ammonterebbero a 37 milioni. È su questo numero che l’ex ceo Vincenzo Consoli (foto), assistito dagli avvocati Franco Coppi e Ermenegildo Costabile, farà leva per sostenere l’irrilevanza delle «baciate» nel patrimonio di vigilanza e che dunque la banca non è saltata per il doping sul capitale. Ma i pm di Roma Maria Sabina Calabretta e Stefano Pesci contestano agli ex vertici anche altro: il patrimonio di Veneto Banca sarebbe stato gonfiato di circa 400 milioni in gran parte per crediti non svalutati (e per le «baciate») nonché di 80 milioni circa tra bond e azioni in mano clienti vip e a Jp Morgan (per l’operazione sui mutui vitalizi) con obbligo di riacquisto. Sarà materia per tecnici e consulenti. Ma anche per capire come si erogava credito prima della crisi.
I rimborsi della Maugeri
(m. ger.) Il Tribunale di Pavia ha dichiarato chiusa «perché adempiuta» la procedura di concordato preventivo in continuità di Fondazione Salvatore Maugeri (Fsm), il gruppo sanitario lombardo leader nella medicina riabilitativa e del lavoro. Si conclude così, con successo e nei tempi prestabiliti, l’operazione di risanamento iniziata nell’ ottobre 2014. «Sono soddisfatto per la puntuale esecuzione degli impegni assunti con i creditori», ha detto Gualtiero Brugger, presidente di Fsm e di Ics Maugeri, la newco alla quale sono state trasferite le attività sanitarie di Maugeri. Sono stati 1.820 i creditori commerciali pagati, per 72,4 milioni liquidati fra settembre 2016 e il giugno scorso: i chirografari sono stati soddisfatti all’82,4%, i privilegiati al 100% (56 milioni). Riscadenzati i 130 milioni di debiti con le banche.
Il grattacielo di Bizzi
(f.mas.) Un pool di quattro banche asiatiche finanzierà per 450 milioni di dollari l’immobiliarista Davide Bizzi per «125 Greenwich», uno dei più alti edifici residenziali di New York, già in costruzione. Tra gli istituti che affiancano Bizzi&Partners Development e New Valley ci sono la United Overseas Bank e la Bank of China.
Addio al segreto di Kkr
(f.mas.) Attenti a questi due (finanzieri): i giovani Scott Nuttall (44 anni) e Joseph Bae (45) sono stati nominati co-presidenti e direttori operativi di Kkr, uno dei maggiori private equity al mondo. I fondatori Henry Kravis e George Roberts hanno così rotto la tradizione del segreto sulle successioni. Ma per ora restano al comando.