Formato ridotto, grande thriller Il noir veloce di James Patterson
Lo scrittore multimilionario inaugura una nuova serie di romanzi brevi Dodici storie dal ritmo trascinante in cui la suspense non cala mai
Se si scorre la classifica dei libri più venduti negli Stati Uniti negli ultimi anni — un controllo che si può fare agevolmente, dal momento che i primi tre titoli sono aggiornati ogni settimana nella classifica internazionale su «la Lettura» — ci si accorge che un nome ricorre molto più di frequente di altri, spesso sul podio o al primo posto: è il mega-seller James Patterson, che per questa sua assidua presenza nelle hit è finito anche nel Guinness dei Primati.
Quella dello scrittore americano, classe 1947, figlio di una famiglia poverissima e ora autore multimilionario di un numero difficilmente quantificabile di romanzi — all’incirca 180 titoli, ma ne scrive almeno 12 all’anno — è una figura particolare: Patterson, ormai giunto al successo conclamato, definito lo scrittore più ricco del mondo dopo aver venduto qualcosa come 300 milioni di copie dei suoi thriller,
Micro fiction L’esempio dell’autore sta stimolando altri guru della fiction, questa volta televisiva
ha iniziato da tempo una serie di campagne per favorire la lettura, l’avvicinamento dei più giovani ai libri — non solo ai propri — e la diffusione dell’istruzione, oltre a finanziare borse di studio e a sostenere a suon di milioni di dollari le librerie indipendenti. La sua ultima iniziativa sulla scia di queste campagne è di proporre libri «veloci», che si leggono in un’ora o due, poco meno o poco più, per tutti quei potenziali lettori che sostengono di non avere tempo da dedicare alla lettura. Ne è nata una collana di 12 storie nuove, originali, in cui Patterson mette in gioco i suoi personaggi seriali più celebri, come Alex Cross o le amiche del Club Omicidi, scegliendo però una misura più breve del classico romanzo da cinquecento pagine. In Italia la collana esce in contemporanea in edicola con il «Corriere della Sera» (il primo volume, Kill Cross, è in vendita da oggi a 4,90 euro) e in libreria per Tea.
Non si tratta di un’operazione di poco conto, sotto diversi punti di vista, culturali, commerciali ma anche storici. Intanto, è un modo per far tornare il noir nell’ambito in cui è nato, la lettura popolare per un grande pubblico che ha fatto la fortuna della crime fiction: lo Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle e il Monsieur Lecoq di Émile Gaboriau, ma anche il Sam Spade di Dashiell Hammett o i detective dell’87° Distretto di Ed McBain, erano protagonisti di storie agili, sotto le duecento pagine, e capaci di catturare e riposare la mente «dopo una giornata di duro lavoro», come sostenne lo stesso Patterson in un’intervista.
E c’è poi la novità commerciale di un formato, quello del romanzo breve, che ben si adatta ai vari dispositivi o device tecnologici che portiamo ovunque, e ai «tempi ritagliati» cui ci stiamo abituando per «consumare divertimento»: un giallo ben strutturato che si legge tutto durante un paio di viaggi in metropolitana o in treno può ben gareggiare, anche per un lettore giovane, con un video musicale o un giochino sul cellulare. Ma l’esempio sta stimolando anche altri guru della fiction, questa volta televisiva: è notizia di pochi giorni fa che un altro gigante dell’intrattenimento, Jeffrey Katzenberg, il cofondatore della DreamWorks Animation — che ha definito geniale l’idea abbracciata da Patterson e altri scrittori, quella del thriller in formato ridotto — ha annunciato di voler investire 600 milioni di dollari per creare «un nuovo modo di fare tv», con micro fiction in episodi autoconclusivi più brevi dello standard ma ugualmente avvincenti.
Proprio questa è la scommessa più interessante, una sorta di sfida per il filone thriller e per il suo elemento più importante, la suspense. E a raccoglierla è, non a caso, Patterson, l’autore di un page-turner (letteralmente un «girapagine» ovvero una storia che si legge tutta d’un fiato) come Il collezionista. La vera novità di questo formato, infatti, è che la brevità non è ottenuta sfoltendo le storie secondarie o semplificando l’intreccio, ma al contrario sfruttando le possibilità impressionanti di accelerazione che offre proprio l’elemento della suspense: già nelle prime pagine del romanzo che apre la serie, Kill Cross, si è ben «dentro» la storia, presi da tanti fili e intrecci e nodi che chiedono a gran voce di essere sciolti. Sarà mestiere, ma a poche pagine dall’inizio il lettore si trova già al centro di uno slum di Washington, dove il poliziotto afroamericano Alex Cross conduce una sua battaglia solidale e sociale, interrotta, quasi subito, da una sparatoria; ha già incontrato un diabolico nemico del detective, dato per morto in una caccia al serial killer esauritasi ormai anni prima; si è già affezionato al collega investigatore che giace in fin di vita davanti agli occhi di Cross, vero obiettivo dell’attacco; e intorno sorgono le famiglie del poliziotto ferito, i ricordi di Cross e della sua famiglia disturbata (il padre ha ucciso la madre), i figli del detective messi a rischio dalla nuova minaccia, e l’America isolata e povera dei sobborghi in cui dietro ogni porta si consuma un dramma privato e nascosto. E siamo solo a pagina 15.