Corriere della Sera

Aru, quieto scalatore senza paura «Il Galibier e l’Izoard mi esaltano»

Tour da brividi, Froome nervoso ma dalla sua ha la crono e una super squadra

- Marco Bonarrigo

LE PUY-EN-VELAY 3

Precedenti? Zero. Il Tour compulsa i registri di 104 anni di storia e scopre che mai, a sei tappe dalla fine, i primi quattro sono stati separati da mezzo minuto. Dietro Froome, Aru è a 18”, Bardet a 23” e Uran a 29”. Vicini anche Martin (+1’12”) e Landa (+1’17”). Nel 2016 a meno di 2’ dal leader c’era solo Mollema. Ieri Re Froome, protetto da guardia del corpo e transenne, ha selezionat­o i cronisti tv per consegnare loro uno spot veloce. Concetti chiave: «È l’impresa più difficile della carriera. Bardet, Uran e Aru (nell’ordine) possono battermi. Buon per me che non abbiano approfitta­to

ROMANS-SUR-ISÈRE

1.204 m Côte de Boussoulet 4 1.250 m Col du Rouvey 187 m Chantemerl­e -les-Blés 121.5 S

165 km coraggioso? «Con quattro corridori in mezzo minuto, ogni scatto, ogni curva, ogni foratura può risultare decisiva. Nessuno di noi può evitare di prendere rischi. Avete visto come ho perso la maglia a Rodez, in una tappa dove nessuno l’avrebbe previsto».

Oggi — antipasto delle montagne — frazione per velocisti verso Romans-surIsère. Marcel Kittel cerca il sesto centro. Ci riuscisse, avrà altre due occasioni per eguagliare il record assoluto: otto vittorie di tappa nello stesso Tour. Incollato Fabio Aru marca da vicino Chris Froome, maglia gialla con 18 secondi di vantaggio sull’italiano. Una corsa apertissim­a (Ipp)

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