Pd in rosso, «caccia» ai deputati morosi: sarà pubblicato sul sito il nome di chi non paga
In piazza Il segretario del Partito democratico Matteo Renzi, 42 anni, ieri ospite della festa dell’Unità a Botticino, nel Bresciano, saluta i militanti giunti per ascoltarlo circa 7,8 milioni l’anno. Al Nazareno è arrivato anche uno studio con un confronto curioso, tra due organizzazioni simili: un dipendente del Nazareno (5.500 euro al mese) costa al datore di lavoro quasi il doppio rispetto ad uno del quartier generale della Cgil (3.200 euro lordi). Durante la cassa integrazione, quindi, il Pd dovrà tagliare anche parte dei maxi stipendi dei funzionari: dai 13 mila mensili del fu responsabile delle Feste dell’Unità, ai quasi 10 mila del responsabile dell’Ufficio elettorale.
Ma la campagna elettorale è alle porte e Renzi, che si giocherà il suo futuro, sta già organizzando una «macchina» che si preannuncia assai costosa. Oltre al sostegno della Fondazione Open, dove dopo l’addio a Palazzo Chigi i finanziatori sono crollati, serve quindi un partito «in salute». Così Bonifazi ha accelerato anche sul recupero crediti verso deputati e senatori. Ognuno di loro, da regolamento, deve al partito circa 1.500 euro al mese. Tra i morosi ci sono anche nomi eccellenti. Il senatore Sposetti, che detiene le chiavi della cassaforte ex Ds, dovrebbe oltre 75 mila euro; l’ex ministro dell’Istruzione Giannini circa 40 mila; il deputato super renziano Carbone oltre 30 mila; il deputato Gutgeld (inventore degli 80 euro) 40 mila. Ci sono poi i parlamentari Martino (75 mila) e Valiante, fedelissimo di Emiliano, con un debito simile; mentre Khalid Chaouki sarebbe in rosso per oltre 50 mila euro.
Ad aprile il tesoriere Bonifazi ha inviato a tutti i morosi una lettera per invitarli a mettersi in regola: tra questi anche ministri, che hanno rimediato. Quella missiva ha fruttato però soli 500 mila euro: ne mancano ancora 3 milioni. La «pena» per chi non paga? L’articolo 40 dello statuto parla chiaro: la lista completa dei morosi sarà pubblicata sul sito del partito.