Corriere della Sera

Chi sono

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Antonio Cassano ha 35 anni. Con la Nazionale italiana è stato vicecampio­ne d’Europa nel 2012. Ha iniziato a giocare con il Bari per passare poi a Roma, Real Madrid, Sampdoria, Milan, Inter, Parma e di nuovo Sampdoria. Il 10 luglio 2017 diventa un giocatore del Verona: pochi giorni fa lascia il calcio Sono affari di famiglia e di cuore. Antonio Cassano a 35 anni ha detto basta con il calcio. Aveva fatto l’impossibil­e per rientrarci, dopo un anno passato ad allenarsi da solo a Bogliasco, nel centro tecnico della Sampdoria. Sembrava uno sfregio: lui esiliato nel campetto dei ragazzini, mentre i compagni, anzi gli ex compagni, lavoravano insieme. Dopo tante stagioni da protagonis­ta, nel bene e nel male, era arrivata l’annata fantasma, vissuta con orgoglio e testardagg­ine. Fantantoni­o aveva un unico obiettivo: non mollare, per non dover smettere. C’era riuscito. In fondo al tunnel che lo stava spingendo al ritiro è arrivata la luce. La chiamata del Verona, il ritorno in serie A, la chance di rinascita, l’ultima.

L’entusiasmo dell’inizio si è però presto trasformat­o nella fatica del lavoro in ritiro e della lontananza dalla famiglia, dalla moglie Carolina Marcialis e dai figli Christophe­r e Lionel.

E così Cassano ha detto basta due volte. La prima il 18 luglio, ma poi si è pentito («Ci ho ripensato, ritirarmi sarebbe stata una c...»). L’altra, definitiva, il 24 luglio. «Smetto con il Verona, non ho più stimoli», la prima versione lanciata dal Twitter della moglie Carolina. Approfondi­ta dopo: «Antonio Cassano non giocherà più nel Verona e nemmeno a calcio».

Usando la terza persona ha detto addio al mondo che l’ha amato, condannato, perdonato, riaccolto. Finché si è auto espulso. «A 35 anni la mia priorità è stare vicino ai miei figli e a mia moglie».

La versione di Antonio è un romanzo tortuoso. Il presidente del Verona Maurizio Setti l’aveva corteggiat­o e ne ha raccontato il ritiro. «Non ce la fa di testa. C’è un up e un down, parla e poi sta muto. Insieme Carolina Marcialis mano nella mano con il calciatore Antonio Cassano

Una giovane mamma in tanga sul bagnasciug­a con il cellulare filma il suo bambino che gioca nell’acqua: «Dai, Nino, guarda la nonna... diglielo alla nonna: ciao nonnina!». Il bambino muove la mano sorridendo: «Ciao, nonnina!». «Che stai facendo? Diglielo alla nonna che stai facendo!». «Sto giocando con il secchiello, nonnina...». «Bravo, Nino, e ora diglielo alla nonna: ciao, nonnina, ti voglio bene...». «Ti voglio tanto bene, nonnina!». «Bravo, Nino, adesso chiediglie­lo alla nonna: come sta il nonno...». «Come sta il nonnino, nonnina?». «Quanto sei bravo amore mio... guarda ancora qui, Nino, girati girati girati, Nino, mi stai sentendo? Girati, Ninoooo».

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