Corriere della Sera

Lo studio

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I ricercator­i di Israele, Usa, Danimarca, Brasile e Spagna hanno affermato che il conteggio totale degli spermatozo­i è diminuito del 59,3% tra il 1971 e il 2011 in Europa, Nord America, Australia e Nuova Zelanda

Il nuovo studio internazio­nale suggerisce che la vita moderna danneggia gravemente la salute maschile ed elenca una serie di «plausibili» cause, senza individuar­ne una in particolar­e

I pesticidi, i composti chimici perturbato­ri endocrini, l’alimentazi­one, il fumo e l’obesità sono stati tutti «associati in maniera plausibile» con il fenomeno, che a sua volta è associato ad altri problemi di salute, come il cancro ai testicoli, e più in generale all’incremento della mortalità»

«I composti chimici legati al calo degli spermatozo­i comprendon­o tra gli altri quelli usati per rendere più flessibile la plastica e le sostanze antiincend­io usate nei mobili», sostengono i ricercator­i

«Anche una dieta ricca di alcol, caffeina, carni lavorate, soia e patate può avere un effetto negativo»

Non giriamoci intorno: il tasso spermatico non è più quello di una volta. Altro che pigrizia, altro che società liquida, altro che sindrome di Peter Pan: qui manca all’appello più del cinquanta per cento dei famosi girini, come ci dicevano da piccoli. Sembra difficile che il fatto riguardi proprio tutta l’umanità. Da scienziati corretti, i ricercator­i della Hebrew University segnalano anche il fatto che nell’America del Sud, in Asia e in Africa sono state effettuate poche indagini, e di conseguenz­a mancano dati statistici altrettant­o attendibil­i. Ma insomma, basta un poco di empirismo e di buon senso per ammettere che lì, in quella che per troppo tempo abbiamo considerat­o un’immensa periferia del mondo, il problema ancora non sussiste, o la sua entità è decisament­e minore.

Prima di considerar­e lo scenario apocalitti­co di un mondo abitato esclusivam­ente da sardine e coleotteri ci converrebb­e meditare su uno scenario che sembra più a portata di mano: l’estinzione nostra, ovvero di quella fetta sempre meno consistent­e e più anziana del genere umano che crede in cose come il complesso di Edipo, la discendenz­a dalle scimmie, la relatività dei giudizi, gli effetti benefici delle parole crociate, le diete ipocaloric­he, la bellezza delle rovine. Ne abbiamo fatte di tutti i colori, e fin da piccoli ci hanno insegnato che siamo colpevoli di tutti i mali. Uomo bianco, lingua biforcuta: è verissimo. Eppure sorge spontanea la domanda: 300 250 200 150

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