Prelios diventa americana, poi il lancio dell’Opa
(d. pol.) Dopo alcuni mesi di negoziato, alla fine l’accordo sul futuro della Prelios è stato trovato con il fondo statunitense Davidson Kempner che investirà nella società dei servizi immobiliari attraverso il veicolo irlandese Burlington Loan Management. E consentirà alle banche socie di Prelios e a Pirelli di uscire (advisor è Rothschild) dalla compagine. In base all’intesa siglata ieri, il fondo acquisterà il 10,86% di proprietà di Pirelli (12,85% dei diritti di voto), l’8,63% in mano a Intesa Sanpaolo (10,21%), il 9,9% di UniCredit (11,71%) e il 15,47% di Fenice, il veicolo partecipato dalle stesse banche e da Pirelli creato a seguito della ristrutturazione di due anni fa. Davidson Kempner pagherà circa 64,25 milioni che equivalgono a un prezzo di 0,105 euro per azione, allineato a quello di Borsa dove ieri il titolo Prelios ha chiuso a 0,104 euro. Dopodiché ci sarà l’Offerta pubblica totalitaria, che dovrebbe essere finalizzata al delisting, con il diritto di incrementare il prezzo in caso di proposte concorrenti. Si era fatta vanti nel tempo anche la conglomerata cinese Cefc, attiva tra finanza e infrastrutture. L’accordo quindi non riguarda il 16,38% in portafoglio alla cordata partecipata tra gli altri dall’imprenditore Daniel Boiron, dall’ex ceo di Enel Fulvio Conti (nella foto), Ferruccio Ferrara (Negentropy) e dall’ex vicepresidente di Prelios, Massimo Caputi che un anno e mezzo fa erano entrati con aumento di capitale. Ci vorrà l’ok della Banca d’Italia e della Consob.
Le Poste vincono i francobolli al Tar
(c.d.c.) La battaglia del francobollo finisce con la vittoria delle Poste. Nessuno, oltre Poste italiane, infatti può usare i termini «francobollo», «stamp» e «affrancatura». Così ha stabilito il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso di Globe Postal Service, società autorizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico a svolgere servizi di raccolta, trasporto, smistamento e distribuzione di invii postali fino a due chili. Nell’aprile dello scorso anno Gps si era vista sollecitare dall’autorità a eliminare i termini elencati da tutti i materiali informativi rivolti alla clientela. La distribuzione e la commercializzazione dei francobolli infatti costituisce prerogativa dello Stato italiano. E Poste, come operatore titolare del servizio universale, è concessionario del diritto di esclusiva. Gps si era rivolta al Tar che ieri ha respinto il ricorso.
L’italiano Rostagno sale in Bce
(giu.fer.) Massimo Rostagno,55 anni, diventa direttore generale per la politica monetaria della Bce, un incarico che l’italiano già ricopriva, ma che ieri è stato formalizzato ufficialmente. L’Eurotower ha inoltre nominato Hans-Joachim Klöckers, 55 anni, direttore generale per gli sviluppi economici, ruolo che anche lui già svolgeva. Rostagno e Klöckers, entrambi entrati alla Banca centrale fin dalla sua creazione nel 1998, sono tra i pochi membri dello staff Bce che partecipano alle riunioni del consiglio dei governatori, oltre ai banchieri centrali e i consiglieri esecutivi.