Corriere della Sera

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In occasione del centenario della nascita e del decennale della morte di Ettore Sottsass (1917-2007), sono diverse le mostre a lui dedicate. Di quelle al Vitra Schaudepot di Weil am Rhein (Ettore Sottsass) e alla Triennale di Milano (Ettore Sottsass. There is a Planet), si parla negli articoli in questa pagina

Anche il Met Breuer di New York celebra l’architetto e designer con Ettore Sottsass: Design Radical (fino all’8 ottobre, www.metmuseum.org). La mostra, curata da Christian Larsen, propone disegni architetto­nici, interni, mobili, ceramiche, vetri, tessuti, dipinti, manifesti e fotografie prodotti da Sottsass durante sette decenni. E contrappon­e le creazioni dell’architetto e designer con le opere degli artisti che lui ammirava (Kandinskij, Klee, Mondrian, Gio Ponti e Fornasetti) e con oggetti dalle collezioni del museo newyorkese Esposti (sino al 24 settembre), al Vitra Schaudepot della città tedesca, qualche centinaio di lavori — oggetti, arredi, fotografie e documenti letterari — testimoni dell’avventura di una delle figure più interessan­ti del XX secolo.

Ma è solo un preludio. Dal 15 settembre prossimo all’11 marzo 2018, la Triennale di Milano presenta una grande antologica (C’è un pianeta, catalogo Electa) — a cura di Barbara Radice e Giovanna Annichiari­co — su architettu­ra e design, pittura e disegno, fotografia e attività editoriali di Sottsass. A latere, Le ragazze di Antibes, fotografie inedite, anni Sessanta. Adelphi, inoltre, pubblicher­à il primo di tre volumi, di testi dell’architetto italo-austriaco. È come assistere a una sorta di lungometra­ggio in cui biografia e creazioni diventano tutt’uno. Case e mobili, televisori e librerie (Carlton), computer e «pensieri di plastica», ristoranti e Night Club. Sottsass è un creatore inesauribi­le. Molte invenzioni sono frutto dei suoi viaggi. Disegni e fotografie? Appunti da sviluppare. L’architetto-artista scandaglia, macina, mischia, sconvolge, ma riesce a muoversi come il Buster Keaton di Federico García Lorca a Filadelfia («Gli abitanti di questa città già sanno che il vecchio poema della macchina Singer può circolare tra le grandi rose delle serre»).

Sottsass ama la città, ne esplora case e monumenti, incontra scrittori, poeti e artisti. Ricordate i suoi edifici costruiti con «scatole» sovrappost­e o che fuoriescon­o dal blocco centrale? Non suggerisco­no, forse, i «cassetti» di Dalí? Certo se nel marchese di Púbol giocava molto il surrealism­o, in Sottsass invece si tratta sì di soluzioni fantastich­e, ma con applicazio­ni reali. Anche là dove il rosso irrompe in mezzo a diverse gradazioni di grigio e una colonna frastaglia­ta richiama Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917 – Milano, 2007) è stato un architetto, designer e fotografo italiano

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