Corriere della Sera

Alice Cooper Il doppio volto

«Volevo essere davvero il malvagio rock Poi ho visto morire alcuni amici: basta droga, sono cattivo solo sul palco»

- Andrea Laffranchi

Gli occhi bistrati, il trucco nero che cola. Il pitone sulle spalle. Quella di Alice Cooper è una delle maschere (maledette) più azzeccate del teatro del metal. Abito e tshirt nera, niente make up, il re dello shock rock racconta il suo ritorno dopo 6 anni con un disco, «Paranormal» (esce domani) in cui si rivede la sua band storica e che ospita Billy Gibbons (ZZ Top), Larry Mullen (U2), Roger Glover (Deep Purple). C’è anche un tour mondiale che il 30 novembre porterà all’Alcatraz di Milano il suo teatro fra grandguign­ol e splatter fatto di ghigliotti­ne, killer psicopatic­i e sangue che schizza ovunque.

Com’è nato «Paranormal»?

«Al produttore Bob Ezrin ho detto che avrei voluto un disco senza una trama o un concept. Solo alla fine ho realizzato che tutti i personaggi avevano qualcosa di paranormal­e. Non nel senso di storie di fantasmi ma di “altro” dal normale».

È il suo racconto della società di oggi? Siamo tutti «altro» dal normale?

«Le cose che ci rendono imperfetti sono quelle interessan­ti. Ognuno dei protagonis­ti di queste canzoni ha qualche difetto».

Le sue imperfezio­ni?

«Ho sempre odiato essere quello nella norma. La regola era essere l’eroe del rock, io volevo essere il malvagio. Ho sempre preferito il professor Moriarty a Sherlock Holmes; Darth Vader a Luke Skywalker. Così ho creato il personaggi­o Alice Cooper».

Come è nata la maschera?

«I genitori degli anni 70 mi hanno odiato... Ho disegnato il personaggi­o pensando a quello che avrei voluto dalla mia rockstar preferita».

Ha mai confuso Alice Cooper e Vincent Furnier?

«No, ma c’è stato un momento in cui non riuscivo a capire chi fossi. Bevevo ed era tutto nebuloso. Quando bevi o ti droghi non sei più te stesso: sei posseduto da uno spirito».

Come ne è uscito?

«I miei fratelloni e sorellone di bevute erano Janis Joplin, Jimi Hendrix, Keith Moon, John Lennon, Jim Morrison. Ho visto ognuno di loro morire cercando di essere il proprio personaggi­o. Quando 35 anni fa ho smesso di bere ho deciso che Alice Cooper sarebbe esistito solo sul palco. Mi trasformo per 2 ore. Quando il sipario scende torno alla mia vita».

Ha trovato equilibrio?

«Ho capito che per 22 ore al giorno devo essere una persona che mi piace. Quello sono io. Ma non vedo l’ora di trasformar­mi in Alice Cooper».

Si trucca da solo ogni sera? È lì che scatta il cambio?

«Scrivo testi e musica e mi trucco. Faccio tutto io. Ma la trasformaz­ione avviene davanti al pubblico».

È cambiato anche il personaggi­o?

«Ci sono stati due Alice. Il primo quando bevevo e mi drogavo: era una vittima della società. E per farlo avevo bisogno di alcol e droga. Erano gli emarginati a capire un outsider come Alice: c’erano abbastanza ragazzi fuori dal cerchio di quelli che ascoltavan­o Crosby, Stills, Nash & Young e tutta quella roba commercial­e. Una volta ripulito non potevo più interpreta­re quel personaggi­o. E così ne è nato uno cattivo, arrogante, inumano».

Ha definito commercial­i CSNY... Azzardato...

«Oggi sarebbero hard rock come gli Slayer. È difficile chiamare rock quello che passa oggi in radio. Non vedo nulla di rock oltre Foo Fighters e Green Day. Prima di loro negli anni 80 c’erano Guns N’Roses, Bon Jovi e Mötley Crüe: avevano l’atteggiame­nto, lo swag».

Adesso Justin Bieber dice di avere swag...

«Mick Jagger ce l’ha: quando arriva capisci che è lui la star. Se entra Bieber ti chiedi se non si tratti di un tecnico. I cantanti di oggi hanno dimenticat­o il rischio e il glamour del rock. Sono tutti lì a dire che il petrolio è il male, che l’ambiente va difeso... Ma chissene... Il rock and roll è parlare della tua ragazza o di qualcuno che ti sta sulle scatole».

Uno dei nuovi brani, «Private Public Breakdown», sembra parlare di Trump...

«È pazzo, non si comporta da presidente, ma è anche rinfrescan­te perché non è un politico. È stata l’elezione più strana di sempre. Nessuno voleva Hillary. Nessuno voleva lui. E su 350 milioni di americani come siamo finiti con questi due? Conosco almeno 20 persone che sarebbero meglio di entrambi: Tom Hanks, il mio tour manager Toby... Ma tanto chiunque venga eletto diventa automatica­mente il peggiore di sempre».

I miei fratelloni di bevute erano Janis Joplin, Morrison, Hendrix... La musica di oggi? Salvo i Foo Fighters e i Green Day Molte star hanno dimenticat­o il glamour: in troppi parlano di pericoli ambientali

 ??  ?? In scena Alice Cooper durante un concerto Talento istrionico, ha recitato al cinema nell’horror «Nightmare 6» e in «Sgt. Pepper’s» dei Beatles
In scena Alice Cooper durante un concerto Talento istrionico, ha recitato al cinema nell’horror «Nightmare 6» e in «Sgt. Pepper’s» dei Beatles
 ??  ?? Al naturale Nato a Detroit il 4 febbraio 1948, Alice Cooper (vero nome Vincent Furnier) è con i Kiss l’alfiere dello «shock rock»: musica, make up e show con trovate teatrali
Al naturale Nato a Detroit il 4 febbraio 1948, Alice Cooper (vero nome Vincent Furnier) è con i Kiss l’alfiere dello «shock rock»: musica, make up e show con trovate teatrali

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