Presidente, ad indipendenti e un consiglio ristretto I club cambiano lo statuto
La Lega di A esce dall’empasse. Ieri in via Rosellini sono stati compiuti decisivi passi avanti in vista della riforma della governance, invocata dal commissario Tavecchio (foto). L’assemblea dei 20 club ha votato all’unanimità i principi cardine della modifica dello statuto deliberando che tutti i poteri di gestione (ora in capo all’assemblea) siano di competenza del Consiglio — ristretto — composto in maggioranza da esponenti diretti delle società. Ne faranno parte un presidente e un amministratore delegato, indipendenti e con poteri di voto (l’ad in particolare dovrà garantire lo sviluppo e la crescita delle attività della Lega): a essi si devono aggiungere 3 o 4 consiglieri espressione dei club. I 2 consiglieri federali potranno assistere alle sedute del Consiglio ma non potranno votare. Restano di competenza dell’assemblea l’approvazione del bilancio, la nomina, la revoca e la determinazione del compenso degli amministratori. I presidenti hanno anche votato all’unanimità il bando per la vendita all’estero dei diritti tv 2018-2021, per i quali l’advisor Infront si auspica introiti superiori ai 186 milioni annui attuali. L’invito a offrire, senza un prezzo minimo, sarà pubblicato nei primi di agosto, mentre entro metà settembre dovranno arrivare le offerte.