Il Milan bussa alla porta d’Europa
DALLA NOSTRA INVIATA
Era una serata di marzo, 1234 giorni fa, e il Milan del Seedorf allenatore, del Kakà 2, dei cattivi ragazzi Balotelli e Taarabt, veniva accompagnato alla porta d’Europa sotto la pioggia di gol dell’Atletico Madrid. Respinto come un migrante economico chi, una volta, di quel territorio era padrone.
Ora Drobeta Turnu Severin, dove questa sera (causa indisponibilità dello stadio del Csu Craiova) giocherà il terzo turno preliminare dell’Europa League, non è proprio Madrid, ma è comunque una porta d’ingresso. Per l’Europa. L’accoglienza, poi, è stata calorosa: all’aeroporto è spuntata anche qualche sciarpa rossonera. Comincia dalla campagna romena, contro una squadra che ha un lignaggio di dottori (nasce dalle ceneri della Universitatea) e un allenatore italiano, Devis Mangia, un cammino che i tifosi milanisti, spinti da un mercato da veri ricchi, osano immaginare di nuovo fastoso. «Diego Costa? Giocatore eccellente, ma ancora del Chelsea. Jorge Mendes poi ne ha tanti interessanti», le parole dell’ad Marco Fassone che hanno fatto pensare a Renato Sanches. L’entusiasmo intanto è tornato ad abitare qui: per la sfida di ritorno, il 3 agosto a San Siro, sono già stati venduti già 41 mila biglietti. Ma ci vuole un niente a perdersi nei sogni e scivolare su una buccia di banana, magari perché si sottostima l’avversario o perché le gambe rispondono poco. «Servono concentrazione e aggressività — mette in guardia Montella —. Quanto all’entusiasmo sta a noi non sbagliare atteggiamento: siamo reduci da un mercato importante, come è successo ad altre squadre prima di noi. Noi invece veniamo da anni di non mercato. Poi il budget non entra in campo».
Ci entrerà una squadra che avrà poco a che vedere con il Milan titolare del prossimo futuro. In attacco spazio al baby Cutrone, a Borini e a Niang, ora destinato a restare («L’anno Decisi I rossoneri sono pronti alla prima sfida ufficiale della stagione, il preliminare di Europa League (LaPresse) scorso aveva iniziato benissimo, poi si è perso. È tornato più maturo, speriamo di allungargli la concentrazione»).
C’è chi è rimasto fuori dalle convocazioni perché destinato a partire, ed è il caso di Bacca, Paletta e Sosa, chi è frenato da malanni di lunga data (Romagnoli e Suso che ha rassicurato i tifosi: «Resto qui»), chi deve trovare la forma (Calhanoglu), chi è stato escluso da problemi finanziario/burocratici, come Biglia e Bonucci. Per averli stasera le fideiussioni a garanzia avrebbero dovuto essere depositate tre giorni dopo l’acquisto. Molto difficile per chiunque, a maggior ragione per una proprietà in Cina, più lenta in certi passaggi. Se si fosse riusciti a inserirne uno in extremis per il ritorno sarebbe stato Biglia, perché il suo contratto è stato depositato prima. Ora, le fideiussioni arriveranno (come per tutti) entro l’11 agosto. Ma il Milan cinese, dopo il closing infinito e il mercato con i botti, desta sempre dubbi, ai nemici e ai tifosi che hanno il terrore di riscoprirsi poveri. E che stasera vogliono tornare cittadini europei.