Corriere della Sera

Milan, buona la prima Vince in Romania e ipoteca il passaggio del turno

Europa League: sofferenza nel finale, ma i rossoneri prenotano il passaggio del turno

- di Arianna Ravelli

SEVERIN «Il calcio estivo è indicativo ma non veritiero», sentenziav­a Vincenzo Montella alla vigilia. Questo che va in scena nella campagna romena ai confini con la Serbia, è sì calcio estivo, ma anche l’inizio della stagione ufficiale del Milan 2.0, nonché il primo assaggio d’Europa dopo 1234 giorni, occasione che il dj dello stadio di Drobeta Turnu Severin decide di nobilitare rispolvera­ndo le «Notti magiche»: ecco allora che qualche indicazion­e arriva sul serio, al di là della vittoria sul Craiova che comunque ha la sua bella importanza e consente di mettere le giuste premesse al ritorno tra una settimana a San Siro.

Non sarà una rimpatriat­a tra amici, perché il Milan anche ieri ha corso qualche rischio, ma ci sono ottime possibilit­à che i tifosi rossoneri possano celebrare i botti di mercato (magari nel frattempo sarà arrivato anche l’attaccante e sarà più chiaro il futuro di Renato Sanches che il Milan è d’accordo di prendere in prestito secco), assieme a un ritorno in Europa più vicino. Da Ricardo (Kakà) a Ricardo (Rodriguez): del brasiliano l’ultimo gol europeo del Milan, nella triste notte di Madrid, dello svizzero con il codino il primo di quello che i rossoneri si augurano possa essere un lungo cammino.

Ma veniamo alle indicazion­i. In una formazione ancora lontana da quella che sarà titolare tre dei quattro nuovi acquisti sono tra i migliori in campo. Kessie conferma quanto di buono aveva già fatto vedere nelle amichevoli, s’impone con la forza di un carrarmato e sradicargl­i il pallone è un’impresa, anche se cala di getto nel secondo tempo; Musacchio chiude benissimo ogni tentativo del Craiova apparendo come una futura certezza; e Ricardo Rodriguez (già autore di due assist contro il Bayern) mette in mostra il suo piede educato, oltre a qualche buon intervento in fase difensiva. È Ricardo alla fine del primo tempo ad avviare la pratica sui binari giusti, quando Borini si conquista un fallo e la sua punizione velenosa (tra lui, Bonaventur­a e Cahlanoglu il Milan avrà varie opzioni sui tiri da fermo) si infila dritta in porta, dopo che Zapata e Borini hanno cercato la deviazione finendo per confondere il portiere Calancea.

Tra i nuovi ancora fuori dai giochi è apparso solo André Silva, entrato nel secondo tempo, quando Montella — partito con la coperta di Linus del 4-3-3 —, ha iniziato a variare assetto tattico provando a sperimenta­re un ardito 3-41-2, con Niang largo e arretrato a centrocamp­o.

L’altra certezza è che, Raiola o non Raiola, maturità o non maturità, contratto o non contratto, Gigio Donnarumma è rimasto lo stesso dello scorso anno. Quello decisivo. Perché è vero che nella ripresa ha sbagliato un rinvio e fatto vedere un’uscita un po’ così, ma l’intervento sull’ex Pescara Mitrita, quando si era sullo 0-0, è di quelli miracolosi che lo hanno portato a guadagnare 6 milioni all’anno. Subito dopo la sua paratona, il portiere Calancea con il vizio del fumo trova un’impercetti­bile ma decisiva deviazione sul palo interno al tiro di Cutrone, ben liberato da Borini. Il Craiova, allenato da Devis Mangia, difende con ordine, riparte con logica grazie alle aperture di Fausto Rossi e cercando di sfruttare le capacità di Mitrita e Baluta.

Il Milan controlla bene, ma nella ripresa per 20’ va in apnea, quando il calo fisico diventa evidente. Un dato su tutti: otto dei nove tiri tentati dal Craiova sono arrivati dal 60’ in poi. «Non potevo aspettarmi di più — il commento di Montella —, siamo ancora un po’ scolastici nelle giocate, ma mi è piaciuta la capacità di soffrire». Perché tra tanti cambiament­i l’indicazion­e migliore è che non è sparita l’anima della scorsa stagione.

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Gol partita L’azione del gol decisivo di Ricardo Rodriguez (LaPresse)

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