Premio di coalizione, il faccia a faccia Gianni Letta-Bersani
La soluzione caldeggiata da Berlusconi che cerca un asse trasversale con Mdp
soprattutto c’è stato un incontro riservato tra Gianni Letta e Pier Luigi Bersani. È avvenuto a metà luglio (il 14, per l’esattezza, nel l’anniversario della presa della Bastiglia), la sera, in un noto albergo dei Parioli, il Lord Byron. Un colloquio di mezz’ora per capire se gli scissionisti intendono aprire al premio di coalizione. E Mdp effettivamente potrebbe farlo per mettere in difficoltà il Pd e perché dire premio di coalizione equivale a dire che Renzi non potrà essere premier.
La speranza di Berlusconi è che si crei uno schieramento trasversale, composto da scissionisti, pezzi del Pd (Franceschini e Orlando) e altri a favore di quel premio per mettere Renzi alle strette. Ma la dirigenza del Pd sembra irremovibile, come spiegava l’altro giorno Orfini a un parlamentare amico: «Resterà l’attuale legge elettorale, non si capisce perché dovremmo cambiare un sistema che impedisce al centrodestra di mettersi insieme e di arrivare primo. In questo modo, invece, ci giochiamo il primo posto con il Movimento 5 Stelle e chi vince ha l’incarico».
Diametralmente opposto il ragionamento di Andrea Orlando. Secondo il Guardasigilli con questa legge elettorale Berlusconi sarà costretto a «fare il listone con Lega e Fratelli d’Italia e il Pd arriverà terzo, dopo il centrodestra e i grillini». Ma su questo punto Orlando sbaglia. I sondaggi in
Non si può andare a votare così, il governo è stato fatto per dare una legge elettorale. Il premio di coalizione? Favorevole