Corriere della Sera

Israele-Giordania, è scontro sull’abbraccio di «Bibi» alla guardia

- dal nostro corrispond­ente Davide Frattini @dafrattini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’abbraccio dopo il ritorno a casa, i compliment­i e le frasi ammiccanti («hai già prenotato la cena con la tua ragazza?»). Benjamin Netanyahu ha diffuso il video dell’incontro ufficiale con la guardia dell’ambasciata che ad Amman ha ucciso due giordani, uno di loro l’aveva ferito alla schiena con un cacciavite. L’accoglienz­a e la celebrazio­ne sono inaccettab­ili per re Abdallah, che ha accusato il premier israeliano di aver inscenato uno «spettacolo politico» per guadagni elettorali: «Chiediamo un processo e giustizia in nome dei nostri morti».

I giordani sono convinti che lo scontro a fuoco non sia stato la reazione della guardia a un attacco terroristi­co, come hanno raccontato gli israeliani: la sparatoria — sostengono — sarebbe avvenuta dopo una lite per il ritardo nella consegna, l’arabo era un artigiano arrivato negli alloggi dell’ambasciata per sistemare alcuni mobili, l’altra vittima il padrone di casa. «Il comportame­nto del primo ministro — ha continuato il re — è provocator­io e infiamma gli estremisti in tutta l’area». La frattura diplomatic­a — commenta Ben Caspit, prima firma del quotidiano Maariv — «rischia di rovinare i rapporti con l’alleato più importante che abbiamo in Medio Oriente. Invece di farsi fotografar­e con la guardia, Netanyahu avrebbe dovuto aiutare il re a evitare di venire attaccato dai giordani che lo accusano di essersi dimostrato debole. E questo sta succedendo nel mezzo di una crisi regionale che Abdallah stava contribuen­do a risolvere». Da due settimane i palestines­i protestano attorno alla Spianata delle Moschee — che gli ebrei venerano come Monte del Tempio — da quando la polizia aveva piazzato i metal detector e le telecamere davanti all’ingresso principale per i musulmani, misura decisa dopo un attentato, due poliziotti uccisi. I controlli elettronic­i sono stati rimossi e ieri i leader del Waqf, l’organismo religioso che amministra il terzo luogo più sacro dell’islam, hanno dichiarato che i fedeli potevano tornare a pregare nella moschea Al Aqsa: migliaia hanno premuto per entrare dalle porte nella Città Vecchia, la festa si è trasformat­a in scontri, quasi cento palestines­i feriti. In serata nuove violenze tra palestines­i e forze di sicurezza israeliane fuori dalla Porta dei Leoni, almeno otto feriti. Anche per oggi la polizia e l’esercito restano in massima allerta, perché i «giorni della rabbia» non sembrano finiti.

 ??  ?? Il premier israeliano Netanyahu e la guardia tornata da Amman
Il premier israeliano Netanyahu e la guardia tornata da Amman
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy