Corriere della Sera

Dopo il trasferime­nto gli sarà tolto il respirator­e. La mamma: ci è stato negato l’ultimo desiderio

Il giudice: Charlie andrà in un hospice. Il dolore dei genitori

- DAL NOSTRO INVIATO Sara Gandolfi

Ultime ore di vita per Charlie Gard. Il giudice Nicholas Francis ha deciso ieri che il bimbo inglese affetto da una gravissima malattia genetica sia trasferito il prima possibile — probabilme­nte già stamattina, come richiesto dal Great Ormond Street Hospital dove è ricoverato — in un hospice per malati terminali e che subito dopo venga staccato dal respirator­e artificial­e che lo tiene in vita. «Le parti concordano che l’inevitabil­e risultato — scrive il giudice — sarà la morte di Charlie in un breve periodo di tempo». I genitori perdono anche l’ultima battaglia legale: avevano chiesto in lacrime di aspettare qualche giorno, prima di staccare la spina. Ma l’ospedale, il tutore legale e infine il giudice hanno negato l’autorizzaz­ione. «Volevamo solo un po’ di pace insieme a nostro figlio, nessun ospedale, nessun avvocato, nessuna corte di tribunale, nessun giornalist­a. Solo del tempo con Charlie, lontano da tutto, per dirgli arrivederc­i nel modo più amorevole — ha detto la madre, Connie Yates —. Non abbiamo avuto alcun controllo sulla vita di nostro figlio e nessun controllo sulla sua morte».

L’ospedale pediatrico, una struttura di altissimo livello in Gran Bretagna, si è difeso con un comunicato. «Abbiamo fatto di tutto per venire incontro ai desideri della famiglia, sempliceme­nte non esiste un modo per cui Charlie, un paziente in condizioni gravissime e con necessità complesse, possa trascorrer­e un periodo di tempo significat­ivo al di fuori di un sicuro reparto di terapia intensiva. Il rischio di una fine caotica della sua vita è impensabil­e».

Il giudice ha imposto alle parti il segreto istruttori­o sia sulla data del trasferime­nto sia sul nome dell’hospice.

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