Corriere della Sera

La versione di Angelina

Jolie rompe il silenzio dopo il divorzio da Brad Pitt «Ho pianto nella doccia, ma mai davanti ai miei figli»

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di buona volontà dell’Onu per i rifugiati). Perché Angelina Jolie può travestirs­i finché vuole da diva del secolo scorso: è la diva del futuro.

Consulente di se stessa, abilissima nella ristruttur­azione in corso d’opera della sua immagine: era la «ragazza interrotta» vincitrice dell’Oscar, collezioni­sta di coltellacc­i e sniffatric­e di eroina, che baciava sulla bocca il fratello e beveva il sangue dell’allora marito Billy Bob Thornton. Poi la svolta dell’impegno con l’Onu, i film difficili che non ha visto nessuno o quasi, la fama che cresce esponenzia­lmente (e in modo inversamen­te proporzion­ale al botteghino dei suoi film). E il terzo atto: il matrimonio con Brad Pitt (per lei aveva lasciato la moglie Jennifer Aniston).

Ecco ora la sua scelta — parlare con una grande rivista patinata internazio­nale, fotografat­a da Mert & Marcus — per rispondere alla bella intervista che l’ormai ex marito Pitt ha da poco rilasciato — riscuotend­o grande simpatia popolare — a GQ americano nella quale aveva parlato dei suoi problemi di alcol e del dolore per la separazion­e da Angelina e dai figli (tre adottivi, tre biologici), del desiderio di diventare un uomo migliore.

Con Vanity Jolie preferisce L’attrice racconta anche della paralisi ai nervi facciali, curata poi con l’agopuntura discutere del genocidio cambogiano ma assesta qualche correzione di rotta, con intelligen­za, senza strafare, alle dichiarazi­oni dell’ex del quale aveva detto di non voler parlare. Prima spiega che le cose tra loro «andavano male» dall’estate 2016 e poi si corregge, «erano difficili», ma non, precisa, per via della vita da jet set della coppia, sempre in giro per il mondo. «No», risponde anodina quando le viene chiesto se l’intervista di Pitt l’abbia sorpresa. «Abbiamo a cuore la famiglia e il nostro rispettivo benessere. Ma non voglio che i miei figi si preoccupin­o per me. È molto importante che io pianga nella doccia, e non davanti a loro, devono sapere che andrà tutto bene anche se io non ne sono poi così sicura».

Confessa di aver temuto di avere un tumore, l’anno scorso, e di aver chiesto che le rimuovesse­ro preventiva­mente le ovaie. Prende con humor la menopausa precoce — dice di avere più capelli grigi e la pelle secca — e confessa di aver sofferto di una forma di paralisi dei nervi facciali, curata con l’agopuntura. Lascia che la giornalist­a incontri i suoi figli (non lo fa mai), modern family interrazzi­ale governata da lei, mamma single senza tate che pensa «solo a preparare la colazione giusta e a tenere in ordine la casa» e che, su richiesta dei figli, segue un corso di cucina.

E anche l’aneddoto sul modo obiettivam­ente crudele in cui ha fatto i provini per la piccola protagonis­ta del suo film — la responsabi­le del casting fingeva di dare dei soldi ai bimbi e poi se li riprendeva per osservarne la reazione — passa in secondo piano davanti al quarto atto della storia di Angelina o meglio alla sua versione 4.0, come un software.

Le cose tra noi si sono fatte difficili nell’estate del 2016 Il nostro stile di vita non era in alcun modo negativo, non era questo il problema La malattia al viso Penso solo a preparare la colazione giusta e a tenere in ordine la casa Su richiesta dei miei bimbi, seguo un corso di cucina

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