«Immettere in ruolo la collega che non c’è più»
Siamo un gruppo di insegnanti che ha avuto il privilegio di lavorare, durante l’anno scolastico 2016/2017, con una collega neo-immessa in ruolo, che ha scelto il nostro IC per il suo anno di prova. La nostra collega non c’è più: è volata in cielo 15 giorni prima della riunione del Comitato di Valutazione che l’avrebbe dichiarata «insegnante di ruolo». Durante tutto l’anno è stata disponibile a ricoprire ruoli diversi: ora sostegno, ora docente, senza mai sottrarsi a quanto le veniva richiesto e senza chiedere permessi o ore di recupero. La nostra insegnante «speciale» aveva bisogno di tempi per effettuare controlli e visite assolutamente necessarie per la sua vita: aveva un male incurabile e non era operabile. Qualcuno ci risponda e ci spieghi per quale motivo la nostra insegnante «speciale» non abbia diritto al ruolo a cui tanto teneva e per il quale aveva lavorato sodo. Lei è stata precaria per parecchi anni e ha fatto il possibile per raggiungere la stabilità lavorativa, ma la sua malattia ha fatto un percorso più rapido dei passaggi burocratici per l’immissione in ruolo. Possiamo solo immaginare quanto sia stato faticoso e logorante il suo iter lavorativo legato all’incertezza che caratterizza oggi la condizione dei precari della scuola. Per questo esprimiamo tutta la nostra rabbia e la nostra tristezza dinanzi a una situazione a cui abbiamo assistito impotenti. Insegnanti e Ds dell’ Istituto comprensivo Settimo II
Settimo Torinese La lettera ci è stata inviata da Silvia Belotti, portavoce di un gruppo di insegnanti che hanno vissuto, lo scorso anno scolastico, una esperienza particolare.