Telecom, Vivendi sale al comando Le deleghe a de Puyfontaine e Recchi
Ricavi a 9,8 miliardi (+7,4%) e margini a 4,1 miliardi (+10,4%). In arrivo Genish
Margini e ricavi in crescita, debito in calo. Flavio Cattaneo chiude l’ultimo semestre della sua breve stagione in Telecom Italia con l’atteso rafforzamento e i migliori risultati sul mercato domestico dal 2006. Mentre il consiglio avvia il percorso per la successione all’amministratore delegato entrato in contrasto con l’azionista di riferimento, la Vivendi di Vincent Bolloré, e liquidato con il mega bonus da 25 milioni.
Come previsto dallo statuto della società, le gran parte deleghe sono affidate temporaneamente al presidente esecutivo, Arnaud de Puyfontaine, manager che ricopre anche l’incarico di ceo del gruppo francese. Si legge in una nota che il consiglio «prende atto dell’inizio dell’attività di direzione e coordinamento da parte di Vivendi», un passaggio di trasparenza sollecitato dalla Arnaud de Puyfontaine, presidente esecutivo di Telecom e ceo della francese Vivendi Consob che aveva attivato di recente anche le ispezioni. Da parte loro, i fondi italiani raccolti in Assogestioni hanno chiesto in una lettera chiarezza su ruoli e governance, oltre a un cambio di rotta sulle politiche di remunerazione. Al vice presidente Giuseppe Recchi vanno due deleghe importanti: la Security e Sparkle, la società della rete. Il tema della rete sta tornando al centro delle riflessioni, tra l’auspicio del ministro Carlo Calenda sulla creazione di un’unica infrastruttura e il no pronunciato ieri dall’amministratore delegato dell’Enel, Francesco Starace, sulla fusione con Open Fiber.
La selezione dei candidati al ruolo di amministratore delegato, per il quale Recchi è favorito. è stata affidata a una società specializzata. La scelta finale arriverà con buona probabilità a settembre, ma già nei prossimi giorni arriverà in Italia come direttore operativo il manager di Vivendi esperto di convergenza, Amos Genish. Il passaggio alla «nuova fase» con la creazione di una media company prevede la creazione di una joint venture con la controllata di Vivendi nella pay tv, Canal+.
Quanto alla semestrale, Tim segna ricavi consolidati pari a 9,8 miliardi (+7,4%) e un margine operativo lordo (ebitda) di 4,1 miliardi (+10,4%). L’utile di 596 milioni sconta oneri netti non ricorrenti per oltre 170 milioni.L’indebitamento scende a 25,1 milioni, con una riduzione di 15 milioni dal dicembre dello scorso anno e di 2,4 miliardi dal giugno 2016. Il flusso di cassa della gestione operativa di gruppo è positivo per 958 milioni. Gli investimenti industriali del primo semestre superano di poco i 2 miliardi, con un aumento di 73 milioni da primo semestre 2016. In particolare, nella business unit domestica, che segna i migliori risultati dal 2006, sono stati investiti 1,6 miliardi, 51 milioni in più rispetto a giugno 2016. Gli investimenti sui servizi di nuova generazione sono saliti di 266 milioni, a discapito di altre tipologie.