Cattolica, il nuovo ceo Minali avvia la pulizia dei conti
(s. rig.) A due mesi dall’arrivo a Verona e a una settimana dalla comunicazione dei dati semestrali, il neo amministratore delegato di Cattolica Assicurazioni, Alberto Minali, ha avviato una sostanziale opera di pulizia sui conti. I 150 milioni di utile consolidato atteso dovranno ridursi per lo meno dei 67 milioni di svalutazioni imposte dal nuovo capo azienda che ieri ha comunicato di essere intervenuto per 45 milioni sul portafoglio Vita, per 9 milioni sul Danni, per 8 milioni sulle azioni possedute e disponibili alla vendita e per 5 milioni sulla partecipazione al fondo Atlante. Il gruppo presieduto da Paolo Bedoni inizia così, con questo profit warning, ad adeguarsi alla migliori prassi di mercato, in linea con i principi di massima prudenza. «Le svalutazioni fatte – ha dichiarato Minali - tutte di natura straordinaria e che dunque non riguardano l’ordinaria gestione né il suo profilo patrimoniale, consentono alla compagnia di affrontare nel migliore dei modi le opportunità che il mercato offre, nell’ambito di un progetto di sviluppo» che sarà presentato con il prossimo piano Industriale». In Borsa Cattolica ha chiuso a 7,195 euro, -3%.
Recordati, la spinta del nuovo farmaco
(d. pol.) Contribuiranno i prodotti acquisiti di recente da AstraZeneca ma anche la commercializzazione di un nuovo farmaco a base di cariprazina autorizzato di recente dalla Ue a dare carburante ai conti 2017 di Recordati, che stima di chiudere l’anno con ricavi consolidati tra 1,2 e 1,3 miliardi. Le prospettive di crescita del gruppo farmaceutico, l’unico quotato a Piazza Affari, le ha indicate ieri il ceo Andrea Recordati (foto) illustrando il primo semestre chiuso con utili a 147 milioni, +19,8% rispetto allo stesso periodo del 2016, ricavi saliti del 10,7% a 650,9 milioni ed ebitda a 224 milioni (+19,1%). Sono 356,3 milioni i debiti netti dopo dividendi e acquisizioni per 324,9 milioni, che sostengono la crescita. Il ritmo di ricavi e margini avvicina all’obiettivo di 1,5 miliardi di vendite entro il 2018, come da piano. Intanto l’azienda sorveglia le acquisizioni: il focus è sui dei farmaci per le malattie rare.
Tre Casse, si cercano altri 300 milioni per il salvataggio
(f. ch.) Aumentano le risorse da trovare per salvare le tre casse di Rimini, Cesena e San Miniato. L’ammontare della cartolarizzazione delle sofferenze della tranche mezzanine (quella più rischiosa, la junior, se la accollerebbe lo Schema volontario del Fondo interbancario, Fitd) è di 550 milioni di euro. Il fondo Atlante 2 potrebbe aumentare la sua partecipazione da 150 a 250 milioni, con Fonspa che si è detto disponibile a comprare dal fondo di Quaestio sgr 100 milioni della cartolarizzazione degli Npl delle tre good banks. Ma mancherebbero comunque altri 300 milioni. E la trattativa con Crédit Agricole-Cariparma, che ha messo sul piatto 300 milioni, scade lunedì 31 luglio. Per evitare la liquidazione — che costerebbe secondo la Fabi 2,7 miliardi di euro — il Fitd potrebbe riunirsi oggi e convocare un’assemblea straordinaria per aumentare la dote dello Schema oggi pari a 420 milioni.