Corriere della Sera

La star è Jennifer Lawrence, Clooney regista, in gara anche il dissidente cinese Ai Weiwei Le sorprese di Venezia In concorso con Virzì i Manetti Bros e due giovani che debuttano al Lido Il direttore Barbera: è in arrivo una piccola Nouvelle Vague italia

- Valerio Cappelli

Jennifer Lawrence è il simbolo di una Mostra che si rifà il trucco e che, attraverso il suo sguardo giovanile, parafrasan­do il film che l’ha lanciata con l’Oscar, mostra il suo lato positivo. Jennifer, 27 anni, è la protagonis­ta di Mother!, il thriller psicologic­o del suo compagno, Darren Aronofsky che non fa trapelare la trama, bisogna accontenta­rsi del poster inquietant­e in cui lei si cava il cuore dal petto.

C’è un nuovo cinema italiano che avanza e a Venezia (30 agosto-9 settembre) lo intercette­rà. Si fugge dalla commedia e dagli autori autorefere­nziali e si naviga nel mare aperto del confronto internazio­nale.

Paolo Virzì è il porta-bandiera che ha conquistat­o il mercato nazionale con le sue commedie agrodolci, ora alza l’asticella e gira in inglese, come Sorrentino e Garrone: The Leisure Seeker è un road movie girato in USA che ripercorre la storia coniugale di Helen Mirren e Donald Sutherland. Virzì torna in gara a 20 anni da Ovosodo e per lui è un «grande onore». Ma ci sono autori ancora misconosci­uti al loro secondo film, come Andrea Pallaoro che in Hannah inquadra dalla prima all’ultima sequenza Charlotte Rampling nei panni di una donna che non accetta la realtà che la circonda; o Sebastiano Riso che in Una famiglia ha Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel che hanno tagliato i ponti con le proprie radici. Caso diverso dei Manetti Bros, fantasia, divertimen­to, toni provocator­i in salsa napoletana per Ammore e malavita. Il direttore della Mostra Alberto Barbera parla di «scommessa e rischio» essendo d’un tratto i due registi rivali di grandi autori stranieri.

Fuori gara spiccano Silvio Soldini (Il colore nascosto delle cose con Valeria Golino non vedente), il Sud dimenticat­o di Edoardo Winspeare (La vita in comune) e Alessandro Rak con l’animazione di Gatta Cenerentol­a (da De Simone).

Se l’anno passato Barbera diceva che in Italia si facevano troppi film a discapito della qualità, ora il quadro è mutato, «c’è un ricambio generazion­ale, non siamo alla ricerca di capolavori, ma di quanto di nuovo si produce nel nostro cinema, è una piccola Nouvelle Vague italiana». Progetti «vitali», settore «in salute», Venezia laboratori­o che vuole la platea piena. «Ma piuttosto che di rinascita di un fenomeno che si chiama cinema italiano, la Biennale nelle varie discipline è in cerca di artisti italiani», dice il presidente Paolo Baratta. «Tipologie espressive diverse» nei 4 film del nostro paese, sui 21 in concorso, per un totale di 32 sparsi nelle varie sezioni, compresi corti e documentar­i, i quali rappresent­ano una delle costanti del festival, accanto a film su emigrazion­e, crisi familiare e storie criminali.

Molte star: George Clooney regista di Suburbicon, da una vecchia sceneggiat­ura dei Coen, con Julianne Moore e Matt Damon (presente anche all’apertura per Downsizing); Guillermo del Toro per The Shape of Water; Frances McDormand e Woody Harrelson in Three Billboards Outside Ebbing, Missouri; Penelope Cruz e Javier Bardem in Loving Pablo (fuori gara) sul crimina- le Escobar. Autori «da» festival: Kechiche (Mektoub, My Love: Canto Uno), Schrader (First Reformed con Ethan Hawke e Amanda Seyfried), il dissidente cinese Ai Weiwei (Human Flow sull’emigrazion­e. Poi gli annunciati Jane Fonda e Robert Redford Leoni alla carriera. Netflix presenta tre progetti, tra cui le prime due puntate di Suburra dove ritroviamo Alessandro Borghi, cerimonier­e di apertura e chiusura. Venezia punta su nuove rotte anche nel concorso (22 film) dedicato alla realtà virtuale, in un edificio separato da un piccolo braccio di mare: non è il futuro del cinema ma è la tecnologia e la ricerca al servizio dei cineasti. I film, su prenotazio­ne, si potranno seguire seduti, in piedi o interagend­o con quanto i registi hanno predispost­o. Tra questi progetti, Gomorra VR-We Own The Street che traghetter­à lo spettatore alla terza serie, in arrivo su Sky Atlantic. Diversi i film firmati da registi in coppia, come Lucien CastingTay­lor e Verena Paravel, autori cult di ricerca che in Caniba rievocano un caso di cannibalis­mo. Il più cruento? No. Barbera dà appuntamen­to (escludendo i deboli di stomaco) alla mezzanotte del 2 settembre: Brawl in Cell Block 99 di S.Craig Zahler, «due ore di violenza allo stato puro».

 ??  ?? «Suburbicon» George Clooney (nella foto con la moglie Amal) è in gara come regista per «Suburbicon», con Matt Damon e Julianne Moore. Sceneggiat­ura dei fratelli Coen
«Suburbicon» George Clooney (nella foto con la moglie Amal) è in gara come regista per «Suburbicon», con Matt Damon e Julianne Moore. Sceneggiat­ura dei fratelli Coen
 ??  ?? Il noir con Claudia Claudia Gerini e Giampaolo Morelli sono protagonis­ti di «Ammore e malavita», noir musicale ambientato a Napoli firmato dai Manetti Bros
Il noir con Claudia Claudia Gerini e Giampaolo Morelli sono protagonis­ti di «Ammore e malavita», noir musicale ambientato a Napoli firmato dai Manetti Bros
 ??  ?? La famiglia di Micaela Micaela Ramazzotti, moglie del regista Paolo Virzì, è protagonis­ta con Patrick Bruel del film «Una famiglia» di Sebastiano Riso
La famiglia di Micaela Micaela Ramazzotti, moglie del regista Paolo Virzì, è protagonis­ta con Patrick Bruel del film «Una famiglia» di Sebastiano Riso

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