Corriere della Sera

L’assenza dei maestri da Festival

- Di Paolo Mereghetti

Lo spirito dello scommettit­ore non ha fatto difetto quest’anno ad Alberto Barbera. Dopo le delusioni di Cannes, troppo fidente sui «nomi sicuri», questa 74ª Mostra mette in campo un concorso su cui è difficile fare previsioni (mancano quasi del tutto i nomi di chi sembra abbonato ai festival) e da cui invece si possono aspettare solo belle sorprese. A cominciare dai quattro film italiani selezionat­i: se Paolo Virzì con The Leisure Seeker (la marca di un camper su cui attraversa­no l’America Donald Sutherland e Helen Mirren) si misura per la prima volta con attori e storie made in Usa, i fratelli Marco e Antonio Manetti portano in gara un noir musicale ambientato a Napoli (Ammore e malavita), Sebastiano Riso affronta il tema divisivo dell’utero in affitto (Una famiglia) e Andrea Pallaoro si mette alla prova con la sfida di un film con una sola attrice, Charlotte Rampling (Hannah). Poi, l’orgoglio di presentare i più attesi titoli americani prima di Toronto (le opere di Alexander Payne, George Clooney, Darren Aronofsky, Guillermo Del Toro), di puntare su qualche autore poco incasellab­ile (Kechiche, Haig, Schrader, McDonagh, Kore-Eda, Guédiguian) e rischiare qualche scommessa al buio (il documentar­io sull’immigrazio­ne di Ai Weiwei, il film «aborigeno» di Warwick Thornton). Con la ciliegina finale di Frederick Wiseman per la prima volta in concorso con i 197 minuti di Ex Libris sulla New York Public Library. Il resto — Orizzonti, Fuori Concorso, Cinema nel giardino, Virtual Reality — completa la scelta con film che sembrano essere stati selezionat­i per accontenta­re un pubblico che non è più solo di addetti ai lavori o di cinefili «duri e puri», e che va dalla sperimenta­zione virtuale (a cui sarà dedicata l’isola del Vecchio Lazzaretto) alla produzione di genere (leggi: più sensibile alle richieste del mercato), dalle ormai immancabil­i serie tv (con porte aperte ai prodotti Netflix, dopo le polemiche del Festival di Cannes) al cinema più tradiziona­lmente d’autore, dove spiccano altri nomi italiani: Silvio Soldini, Edoardo Winspeare, Susanna Nicchiarel­li e l’esordiente Cosimo Gomez.

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