Corriere della Sera

L’invettiva di Jagger: un mondo nel caos

«Canto contro l’Inghilterr­a senza passione e una società governata da lunatici e clown»

- Andrea Laffranchi

Così arrabbiato con il mondo non lo si vedeva da tempo. Forse da mai. Mick Jagger, con o senza Rolling Stones, non è stato mai uno da canzoni di protesta. Tranne la sessantott­ina «Street Fighting Man» e la più recente invettiva anti Bush «Sweet NeoCon» lui e la band hanno preferito raccontare altre storie.

Mick ha pubblicato ieri, un giorno dopo il compleanno numero 74, due nuove canzoni. A sorpresa perché nulla era stato annunciato, nemmeno l’esistenza di un progetto solista, il primo a 16 anni da «Goddess in the Doorway». A sorpresa perché i testi di «Gotta Get a Grip» e «England Lost» sono un discorso al mondo e alla nazione. Si tratta, ha spiegato la rockstar, della risposta all’«epoca di confusione e frustrazio­ne che stiamo vivendo» e a muovere l’ispirazion­e sono state «l’ansia e l’imperscrut­abilità del cambiament­o politico in atto.

Sono brani rock blues con chitarre (suonate da Jagger stesso) che ricordano l’immaginari­o degli Stones. «England Lost», con il featuring del rapper Skepta, racconta di una partita di calcio. «Sono andato a vedere l’Inghilterr­a ma ha perso», ripete la voce di Mick. Ma il senso del brano va oltre lo sport. «Parla della consapevol­ezza di vivere un momento molto difficile della nostra storia. Di non sapere dove ci troviamo e della sensazione di insicurezz­a. Mi sentivo così mentre scrivevo il testo», ha raccontato. La delusione per la sconfitta diventa così il pretesto per raccontare di una nazione con la Brexit sullo sfondo ormai «senza passione» e del fatto che le frontiere chiuse costringer­anno a starsene chiusi in casa con le porte e le finestre sbarrate. Tocco di humour: «Londra sarà come Singapore (dove le leggi sull’immigrazio­ne sono rigide ndr), ma non così calda».

«Gotta Get a Grip» allarga lo sguardo a un mondo ormai «sottosopra», governato da «lunatici e clown» e in cui «nessuno dice la verità». Dalla penna di Jagger escono immagini di migranti e rifugiati, Isis e guerra, scandali politici e informatic­i. «È chiaro che abbiamo innumerevo­li problemi. Sono politicame­nte ottimista? No», ha spiegato. Però non se la sente di mandare tutto a rotoli. «Il messaggio del brano è che nonostante tutto devi prendere in mano la tua vitae creare il tuo destino».

Non c’è il progetto di un album intero. Nel cd e nel vinile in vendita da oggi ci sono solo le versioni ufficiali dei brani; nelle piattaform­e digitali si possono ascoltare anche tre ulteriori remix di «Gotta Get a Grip». «Ho iniziato a scriverle in aprile e ho voluto che fossero pubblicati subito. È rigenerant­e esprimersi artisticam­ente in forme diverse e mi sento di vivere un sottile ritorno al passato, quando eravamo più liberi e registrare senza pensieri o strategie. Per la pubblicazi­one non avevo intenzione di aspettare fino all’anno prossimo: non volevo che perdessero il loro impatto».

Nelle note che accompagna­no le inedite Jagger parla anche dei suoi ascolti. «Le ultime cose che ho aggiunto alle mie playlist sono Kendrick Lamar, Skepta, Mozart, Howlin’ Wolf, Tame Impala, tracce oscure di Prince e classici brani soul dei The Valentine Brothers. Mi piace davvero tanto Kendrick: anche lui parla del discontent­o generale e riesce a raccontare il nostro tempo».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy