Corriere della Sera

Premio di coalizione, piano degli anti Renzi

L’asse Orlando-Franceschi­ni punta a una conta in direzione dopo il voto in Sicilia in autunno

- (Ansa) Maria Teresa Meli

Matteo Renzi è impegnato quasi esclusivam­ente nel tour promoziona­le del suo libro ed evita accuratame­nte di mettere bocca nelle polemiche di questi giorni (tant’è vero che ha anche cancellato un’intervista a Radio anch’io proprio per questo motivo). I suoi avversari interni, invece, stanno lavorando alacrement­e per metterlo alle corde.

I numeri

nessun segnale di volersi defilare. Il bersaglio finale è Paolo Gentiloni: per gli avversari di Renzi portare il premier dalla loro parte equivarreb­be, a detta loro, a «una vittoria certa». Ma Gentiloni rimane leale al segretario per questioni di «serietà». Insomma, sembra reggere e, anzi, addirittur­a consolidar­si, l’asse OrlandoFra­nceschini, che lo stesso ministro della Giustizia, in un’intervista al Manifesto, non ha negato, ma ha spiegato con queste parole: «È una questione di buonsenso».

Le primarie

l’idea di fare una «cosa rossa» con Mdp.

Le verifiche con Bersani

Già, nella road map degli antirenzia­ni giocano un ruolo importante pure le personalit­à esterne o, comunque, coloro che non fanno più da tempo politica attiva nel Partito democratic­o. Il tentativo, quindi, è quello di coinvolger­e in questo grande pressing sul premio di coalizione, oltre a Pisapia, anche Giorgio Napolitano e Romano Prodi. È ovvio infatti che le parole dell’ex premier e dell’ex presidente avrebbero un peso e una valenza particolar­i, vista l’autorevole­zza delle personalit­à in questione.

Ma l’operazione non si esaurisce qui. L’idea, infatti, è quella di andare a verificare se anche Pier Luigi Bersani voglia essere della partita, tagliando però i ponti con Massimo D’Alema. L’ex segretario, infatti, è l’unico ad avere veramente i voti tra gli scissionis­ti. Non solo: Bersani è indubbiame­nte molto amato da un pezzo del popolo della sinistra e dagli ex pd. È probabile dunque che il ministro dello Sport Luca Lotti, braccio destro e sinistro del segretario, fosse a conoscenza di tutti questi movimenti quando ha deciso, tre giorni fa, di invitare a pranzo il Guardasigi­lli Orlando per sondarne gli umori e le intenzioni.

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