Corriere della Sera

Ma le armi del Cremlino in realtà sono spuntate

- Di Fabrizio Dragosei

L’espulsione dei diplomatic­i è solo la prima risposta alle nuove sanzioni, dice il Cremlino. Ma in realtà, al di là di un irrigidime­nto di Mosca nel Consiglio di sicurezza Onu, le armi a disposizio­ne di Putin sono piuttosto spuntate. Il presidente è furioso e parla di «un aumento dell’isteria antirussa». Ma il suo ministro degli Esteri Lavrov si dà da fare per cercare di ricucire i rapporti con Trump. L’interferen­za nelle elezioni Usa (se c’è stata veramente) si è rivelata catastrofi­ca. Ora le nuove misure, che non potranno essere cancellate dal solo presidente Usa e che rischiano di rimanere in vigore per decenni (come con Cuba), provochera­nno danni consistent­i all’economia russa: blocco degli investimen­ti. Così Lavrov è accomodant­e: «Pronti a normalizza­re le relazioni».

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