Il violinista simbolo che suona tra i proiettili: picchiato e poi arrestato
La prima volta una poliziotta gli ha sottratto il violino, distruggendolo a colpi contro l’asfalto. Tornato in strada qualche giorno dopo, è stato preso a botte finendo all’ospedale con il volto tumefatto e segni di proiettili di gomma su braccia e gambe. Giovedì pomeriggio, infine, Wuilly Arteaga è stato arrestato dalla polizia.
Il 23nne diventato simbolo della rivolta a Caracas, noto come «el violinista de las marchas» non sembra disposto a fermarsi davanti a nulla. Immagini lo riprendono mentre suona il suo strumento davanti ai cordoni, sotto gli idranti, tra i fumi dei lacrimogeni. Quando gli hanno spaccato il violino, la corsa alla solidarietà per comprarne un altro ha fatto il giro del mondo: quello nuovo porta anche la firma di Shakira. Lo hanno invitato persino negli Stati Uniti, dove ha suonato l’inno venezuelano all’Onu e davanti alla residenza dell’ambasciatore a Washington. Negli ultimi tempi suonava accompagnato da un amico al tamburo, Gianmarco. Hanno arrestato anche lui. Dopo essere stato ferito al volto, uscito dall’ospedale, Wuilly si era filmato su Twitter: «Né le botte né le pallottole fermeranno la mia lotta. Domani sono di nuovo in strada».
Ieri si è occupato del caso l’avvocato per i diritti umani Alfredo Romero, il quale ha tentato invano di vedere il violinista nella sede della polizia. «Avrebbe dovuto togliersi oggi i punti sulle guance, ha ancora molti lividi e ferite da proiettili di gomma. Volevo consegnare a Wuilly alcuni farmaci, ma non me l’hanno permesso». La previsione è che il violinista venga rilasciato nelle prossime ore e gli amici si augurano che questa volta si prenda almeno qualche giorno di riposo. Musicista Wuilly Arteaga è diventato famoso come «il violinista delle marce» antiMaduro. Neanche nelle situazioni più pericolose ha rinunciato a suonare il suo violino, distrutto dalla polizia, ricomprato grazie a una colletta a cui ha partecipato anche la cantante Shakira