Corriere della Sera

Missile verso il Giappone, la nuova provocazio­ne di Kim

Un ordigno simile potrebbe raggiunger­e gli Usa. L’ira di Tokyo. Washington valuta una risposta militare

- Guido Olimpio

Era atteso, la diplomazia era in allarme, l’intelligen­ce lo aveva previsto dopo aver individuat­o attività sospette e ipotizzava un test da un sommergibi­le. Kim Jong-un non li ha delusi.

Il regime nordcorean­o ha lanciato un missile interconti­nentale «avanzato» da Mupyong-ni nella provincia di Jagang, al confine con la Cina. Il Pentagono e la Corea del Sud — secondo una fonte citata dalla Afp — stanno valutando possibili opzioni militari di risposta e ci sono stati contatti diretti tra i comandi.

Il vettore ha volato per 45 minuti, ha raggiunto una quota di 1.900 miglia, quindi ha concluso la sua traiettori­a davanti all’isola giapponese di Hokkaido. In base alle prime valutazion­i potrebbe essere un ordigno in grado di raggiunger­e eventuali obiettivi sulla costa occidental­e americana. Anzi, secondo alcuni andrebbe ben oltre, coprendo gran parte del territorio Usa.

La mossa ha provocato reazioni irate, a Tokyo il governo si è riunito per esaminare «una minaccia seria» alla quale rispondera­nno in collaboraz­ione Prova È il 14° test missilisti­co nordcorean­o del 2017 con gli alleati. Ma il punto è sempre il solito: cosa fare di concreto per fermare il «ciclo» avviato dalla «monarchia» rossa. Tutte le carte diplomatic­he si sono rivelate inutili o, comunque, non hanno indotto il giovane leader a seguire una linea cauta. Da qui c’è chi preme per una reazione più muscolare.

A Washington sono preoccupat­i in quanto ritengono che entro il prossimo anno Kim potrebbe mettere in produzione un missile balistico con capacità nucleari. Ecco perché le prove di questi mesi sono considerat­e passi necessari per mettere a punto l’arma strategica. E gli scienziati del Nord si sono rivelati abili nonostante abbiano dovuto lavorare in condizioni di difficoltà.

Il gesto militare è coinciso con l’udienza a Kuala Lumpur, Malaysia, per giudicare le due donne accusate di aver ucciso Kim Jong-nam, fratellast­ro del dittatore. Un attacco organizzat­o — secondo l’accusa — dai servizi segreti di Pyongyang. I giudici hanno fissato il processo per il prossimo 2 ottobre.

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