È UN MEZZO DISASTRO MA NON VA SOTTOVALUTATO
TRUMP
Caro Aldo, continuo a seguire le «gesta» del presidente americano Trump e mi sono convinto che sia quasi impossibile che riesca ad arrivare alla fine del suo mandato. Che cosa ne pensa?
Torino
Ho letto dello stuolo di avvocati arruolati da Trump per affrontare lo scandalo Russiagate. Mi chiedo ancora se questa è realtà o incubo, non solo per gli americani.
Bergamo
Cari lettori,
La presidenza Trump finora è un mezzo disastro. È probabile che diventi un disastro intero. Ma l’uomo è talmente imprevedibile che può anche riprendersi e arrivare al 2020 forte della sintonia, se non con il Paese, con il suo elettorato.
Trump è arrivato alla Casa Bianca del tutto impreparato. Neppure lui credeva sino in fondo di vincere; la notte dell’8 novembre i suoi già gridavano ai brogli; smisero quando realizzarono di essere clamorosamente in testa in tutti gli Stati in bilico, dalla Florida all’Ohio, dal Michigan alla Pennsylvania, compreso il Wisconsin che l’ignara Hillary aveva saltato in campagna elettorale considerandolo acquisito. Sconfitto nel voto popolare, Trump vinse nettamente il collegio elettorale: la sola cosa che conti. Ma la sua improvvisazione è venuta subito fuori. Circondato da personaggi del tutto inadeguati, ha firmato con l’establishment di partito una tregua solo di facciata. Non è riuscito a portare a casa la riforma più attesa, la sanità, e neppure ad abolire semplicemente quella di Obama. L’unico settore in cui si è mosso con efficacia è stato, purtroppo, lo smantellamento delle misure prese o concordate contro il riscaldamento del pianeta e per la salvaguardia dell’ambiente. Il verdetto sul Russiagate è lontano, e dipenderà molto dall’esito delle elezioni di midterm, nel novembre 2018: se i repubblicani perderanno il controllo del Senato, la strada di Trump sarà in salita. Ma l’uomo ha un grande vantaggio: tutti continuano a sottovalutarlo. L’hanno già fatto più volte in passato; e si sono sempre dovuti ricredere. Inoltre la palla è sempre nella metà campo repubblicana; i democratici non la toccano mai (e sono esposti alla pericolosa tentazione di opporre a un radicale come Trump un altro radicale).