Non confondiamo le pensioni di anzianità e i privilegi
Caro Aldo, alla Camera in molti hanno esultato per la nuova legge che prevede il ricalcolo dei vitalizi già maturati dai parlamentari in maniera retroattiva. Non credo che quest’entusiasmo durerà a lungo. Non sono in pochi, infatti, a prevedere un intervento per far dichiarare incostituzionale un provvedimento del genere. Ma perché sorprendercene? Ormai è fin troppo chiaro che l’equità sociale nel nostro Paese è finita quando è iniziato il mercato dei diritti acquisiti. Diritti acquisiti per meriti spesso clientelari e baronistici costituzionalmente oggi difesi. Con buona pace dei nostri padri costituenti che non era certo a questo spettacolo che avrebbero voluto assistere quando redissero una Carta rigida come la nostra.
Mario Taliani, Noceto Caro Mario, non confondiamo le pensioni di anzianità di sessantenni che hanno lavorato in officina o in bottega tutta la vita e i privilegi cui si tenta tardivamente e faticosamente di porre rimedio.
MILANO E ROMA
«Qual è più grande?» Ho sentito in tv un giornalista romano che diceva che la Capitale ha dei seri problemi, a partire da quelli dell’acqua: in questo Milano è molto meglio, sebbene abbia voluto precisare che il capoluogo lombardo sia parecchio più piccolo. Allora, a questo punto occorre sfatare un mito: Roma ha un’area urbana diversa da quella milanese. Roma ha inglobato nel tempo moltissimi comuni per ingrandirsi. Roma e Milano possono essere considerate come delle cipolle, per cui a seconda dello strato — o del perimetro — preso in considerazione cambia popolazione e densità. L’area metropolitana di Roma è più popolosa di quella di Milano, è vero, ma molto meno densamente popolata: 807 abitanti per chilometro quadrato (per un totale di 4.348.000 abitanti) contro 2007 (per 3.215.000). In realtà il dato milanese — se si legge con più attenzione — non si riferisce all’area metropolitana, bensì alla città metropolitana: l’area è molto più vasta e popolosa. Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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