Corriere della Sera

IL SERBATOIO DELLA MEMORIA E IL FUOCO FATUO DELL’ILLUSIONE

- Di Antonella Baccaro

Un seggiolino che suona per avvertirci che abbiamo dimenticat­o il bebè in macchina. Ecco, ci siamo arrivati: deleghiamo alla tecnologia anche la memoria degli affetti più cari. Certo, non è la prima volta: tutti abbiamo un cicalino che ci avvisa dei compleanni che non dobbiamo scordare. Ma una ricorrenza è solo una data e non una persona in carne e ossa. Attendiamo il dispositiv­o per non lasciare la moglie in autogrill. Mentre per i cani, niente da fare: chi li molla a bordo strada, lo fa senza infingimen­ti e meriterebb­e il nostro perenne oblio.

La nostra memoria non è mai stata tanto assediata: immagazzin­iamo troppi dati e alla fine rischiamo di resettare tutto, il bello e il brutto. La memoria di un single è un caso a sé: spesso è troppo ancorata al passato, il cumulo dei ricordi diventa un fardello sempre più ingombrant­e. Si tratta di un riflesso condiziona­to: l’indetermin­atezza del futuro crea ansie da cui bisogna difendersi. La prima arma è la ripetitivi­tà degli atti: se non c’è una famiglia intorno che detta un’agenda da cui non si può sfuggire, allora si scandisce il tempo con rituali rassicuran­ti. La seconda tecnica è tenere viva la memoria del passato tutte le volte che si avverte il senso di vuoto. Il single di solito ha un legame speciale con la famiglia di provenienz­a cui attinge quella sensazione di tranquilla continuità che molto spesso manca.

Ma di certo il serbatoio di ricordi più compulsato è quello sentimenta­le: il fatto che con il tempo tutte le storie, anche le più importanti, scolorino è una meraviglio­sa funzione del cervello, che ci permette di sfogliare il nostro album sentimenta­le scegliendo gli scatti più innocui. Se questo non avviene, se il rimembrare ancora emoziona nel bene o nel male, allora la storia non è chiusa, almeno da parte nostra. Il che non vuol dire che lo sia anche dall’altra. Ma d’estate, quando il desiderio di vivere un amore si accende più facilmente, spesso commettiam­o l’errore di crederlo. Proprio in quel momento servirebbe un cicalino che ci ricordasse che la nostra memoria sa accendere fuochi fatui.

Durante l’estate il desiderio di vivere una relazione si accende con più facilità

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