L’emozione di Capri, le campanelle compiono settant’anni
Chantecler celebra l’anniversario con la collezione Anima. Una storia che va da Roosevelt a Obama
Il colore, la gioia di vivere, il profumo d’estate delle notti capresi rivivono nei preziosi porte-bonheur di Chantecler: la campanella, il gallo, il logo, il corno e Joyful, simboli della maison e dell’alta gioielleria italiana. Ma per festeggiare i suoi primi 70 anni, il marchio della Dolce Vita, nato nel 1947 sull’isola frequentata da Jacqueline Kennedy e Ingrid Bergman, ha creato «Anima», una collezione dallo stile più contemporaneo dove i pezzi iconici vengono riproposti con collane leggere da indossare insieme, bracciali multi-charm o piccoli capolavori costruiti con un mix di coralli, turchesi e onice. «Vogliamo trasmettere emozioni nello spirito di Capri — spiega Costanza Aprea, alla guida dell’azienda con i fratelli Gabriele e Maria Elena — sono gioielli che nascono da immagini, sensazioni legate alla nostra isola, ricche di allegria e leggerezza pur conservando, in ogni dettaglio, il rigore della migliore artigianalità orafa». Un anniversario importante per il brand campano che segna un fatturato 2016 di 18,9 milioni di euro, in costante crescita e con una previsione, per quest’anno, di 19,1 milioni.
Frutto dell’amicizia tra Pietro Capuano, detto Chantecler (come il gallo della favola di Edmond de Rostand) e Salvatore Aprea, studi in giurisprudenza con la passione per i gioielli, il marchio del Golfo di Napoli ha una storia che si lega a quella voglia di spensieratezza che caratterizza i primi anni del secondo Dopoguerra. Un luogo che ha ispirato anche la moda: lo stile Capri, appunto, quando camminare scalzi in piazzetta era una trasgressione che pochi si negavano, a partire dall’irreverente Pietro Capuano, charme da vendere e detentore dell’ idea da cui tutto ebbe inizio. Per gli aviatori americani con licenza a Capri, la campanellina in argento da 250 lire era diventata un souvenir portafortuna. Così Capuano fece realizzare una grossa campana in bronzo e la donò al presidente Roosevelt per celebrare l’auspicata fine della guerra. Nel 1950 Chantecler crea Première la prima campanella gioiello per la contessa Edda Ciano e da quel momento, ad ogni occasione speciale, risuona un nuovo tintinnio, come per la Daisy, donata alle figlie di Barack Obama.
Intorno a quell’oggetto-simbolo è scaturito tutto l’immaginario della griffe: le preziose «Marinelle», meduse dall’aspetto giocoso, affiorano dalla trasparenza delle acque, poi ancora giù, nei fondali marini dove granchietti, polpi e tartarughe, ricoperte di quarzi, turchesi e zaffiri fanno festa nella Grotta Azzurra.