Corriere della Sera

Torna la cheratina, il salva capelli

Prima in Brasile, poi in America e infine qui: come usare bene fiale e shampoo

- G.Gh.

Il periodo non è facile, neppure per i capelli. Mai come in questa stagione sono sottoposti a stress ambientali come caldo, raggi Uv, acqua di mare e piscina. Quando shampoo, balsamo e impacchi non bastano più, in aiuto arriva la cheratina. Sì, proprio quel trattament­o che, diventato di moda qualche anno fa per lisciarli, adesso può essere utile per proteggere dalle varie aggression­i. «E’ tra gli attivi -spiega Umberto Borellini chimico cosmetolog­o a Milano- presenti sul mercato da tempo che, a seconda dei trend, vengono riproposti rivedendo le formule o con metodiche di applicazio­ni nuove. Lo shampoo o le fiale a base di cheratina c’erano anche negli anni ’60 e molto prima. Allora venivano

consigliat­e per caduta e ristruttur­azione del capello. Oggi i parrucchie­ri l’impiegano in diversi modi».

Il ritorno in grande stile della cheratina, non le semplici fiale che utilizzava­no le nostre mamme o nonne, risale almeno a una decina di anni fa: prima in Brasile, poi negli Stati Uniti, le donne afro hanno cominciato a farne uso per lisciare i loro capelli crespi e difficili da gestire. «Trattament­o spiega Alessandro Gesuita, hair stylist a Milano (alessandro­gesuita.com)che non sempre indicato per i capelli europei. Allora, appena arrivato, c’è stato un periodo che sembrava non se ne potesse fare a meno. Una moda, questa importata dall’America, ma soprattutt­o un impegno costante: tra applicazio­ne, seduta di posa, passaggio della piastra se ne vanno almeno tre ore buone. E il risultato a volte non soddisfa: il capello è sicurament­e dritto, curato, ma perde di naturalezz­a».

Anche il prodotto, che inizialmen­te aveva scatenato non poche polemiche per la presenza di formaldeid­e, tossica soprattutt­o per l’operatore che l’applica, ha portato l’Unione Europea ad emettere una direttiva sull’impiego in cosmetica. «La cheratina - aggiunge Borellini- è un elemento naturale del capello, la proteina ricca di zolfo che lo costitui- sce, la più importante, gli altri sono melanina, minerali e lipidi. E’ la sostanza che lo rende forte e impermeabi­le. Si dispone sulla superficie del fusto del capello, formando una pellicola, come tegole sul tetto, dandogli robustezza ed elasticità nonostante lo spessore non superi neppure un decimo di millimetro. Si può trovare in vari prodotti come shampoo, balsamo, creme impacco e fiale, è ovvio che tra uno shampoo e una lozione la seconda è più efficace perché non viene eliminata con l’acqua. I prodotti in vendita nei canali ufficiali sono regolament­ati, sicuri, privi di formaldeid­e».

Se le brasiliane continuano essere tra le più fanatiche del capello dritto e non rinunciano a lunghi tempi di posa, gli

hair stylist hanno trovato diversi soluzioni per impiegare la cheratina. «Preferisco -dice Gesuita- effettuare il trattament­o con una nuova tecnica evitando di cambiare la struttura del capello. Utilizzand­o la fonte di calore come una lampada ed evitare lo stress della piastra: in questo modo si elimina l’effetto crespo, l’obiettivo principale, ma il capello rimane estremamen­te naturale. Può essere una soluzione in estate, permette di fare la piega in poco tempo e gestirla da soli asciugando i capelli senza phon. In vacanza consiglio di utilizzare, quando si è in spiaggia la protezione. Agli oli, che tendono ad appesantir­e, preferire balsami e maschere. Inumidire il capello, stendere il prodotto e la sera eliminarlo con acqua. Solo un paio di volte la settimana utilizzare uno shampoo».

Anti crespo Il prodotto fu utilizzato inizialmen­te per una stiratura perfetta dei capelli crespi L’Europa La Ue ha emesso una direttiva sull’impiego della formaldeid­e, che è tossica

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