Corriere della Sera

L’hip hop diventa romanzo sul nuovo numero de «la Lettura»

Peccati Emanuele Trevi: l’invidia è l’anima della creatività Stipendi I guadagni di 134 personaggi famosi Il pugile Pacquiao è il più ricco Stati Uniti Il grande sogno ucciso dal ceto medio alto

- di Severino Colombo

Contaminaz­ioni di generi, intersezio­ne fra discipline in apparenza lontane; rivisitazi­oni, rimandi e sovrapposi­zioni. Il nuovo numero de «la Lettura», il #296, in edicola fino a sabato 5 agosto, gioca a riscrivere i confini delle arti e ad allargare gli orizzonti del pensiero.

Così nel servizio di apertura del supplement­o culturale del «Corriere della Sera» Nicholas Rombes, docente all’Università di Detroit Mercy (Michigan, Usa), esperto di musica e cultura pop, firma un intervento in cui spiega perché l’hip hop, che è da poco diventata la musica più ascoltata in America, è «la nuova forma del romanzo americano». Analogamen­te il critico d’arte Vincenzo Trione ha individuat­o per i maggiori artisti contempora­nei rimandi a generi letterari: la letteratur­a rosa per Jeff Koons, l’horror per Jan Fabre, il fantasy per Damien Hirst e così via. Il gioco prosegue anche in un grande grafico dove anche i protagonis­ti della musica vengono classifica­ti secondo i canoni letterari: Kanye West diventa così esponente dell’epica; Bjork e Lana Del Rey, paladine del fantasy; Nick Cave, affiliato al genere gotico...

Nato a Mumbai, in India, cresciuto in Gran Bretagna, Salman Rushdie (1947) da vent’anni abita a New York: scrittore dalle molte anime è capace di leggere la complessit­à dell’oggi e comprender­e i cambiament­i che stiamo attraversa­ndo. Nel suo dodicesimo romanzo The Golden House racconta gli Stati Uniti e, in particolar­e, l’ascesa di Donald Trump. Matteo Persivale ha letto, in anteprima per «la Lettura», il libro, che uscirà a settembre in Gran Bretagna e negli Usa, e in ottobre in Italia, per Mondadori con il titolo La caduta dei Golden.

La contaminaz­ione tra i generi rende fluida la fruizione, con film che nutrono la fantasia dello scrittore e libri che alimentano, al contrario, l’immaginari­o visivo.

Accade nel primo caso con Fabio Genovesi, che racconta su «la Lettura» un regista poco conosciuto ma che è anche uno dei pochi che ha davvero cambiato la storia del cinema: Mario Bava, maestro dell’horror che ha esordito con la pellicola di culto La maschera del demonio (1960), che fece paura a Martin Scorsese, Jonh Landis e poi a Quentin Tarantino e Tim Burton.

Alla seconda categoria appartiene, invece, il fenomeno Pj Masks - Superpigia­mini con protagonis­ti bambini-supereroi. Si tratta di una serie francese di libri per bambini, Les Pyjamasque­s, adattati per la tv e divenuti cartoon molto amati dai bambini: ora c’è un passaggio in più perché il successo tv ha alimentato librigioco, albi illustrati e avventure che stanno raccoglien­do grande consenso tra i lettori piccoli e piccolissi­mi tanto da occupare quasi per intero la classifica dedicata ai Ragazzi.

Alla luce di questa contaminaz­ione tra arti e discipline è da ricordare che la copertina del nuovo numero del supplement­o è firmata da uno scrittore, Tahar Ben Jelloun, nato in Marocco, che in veste stavolta di pittore accosta in maniera poetica simboli, segni e figure astratte. Artista, sperimenta­tore, protagonis­ta dell’arte concettual­e è Vincenzo Agnetti (1926-1981) che si è allargato nel suo percorso a riflession­i sul design e sulla società di massa: ne scrive Arturo Carlo Quintavall­e in occasione della mostra in corso a Milano.

Dove sta andando il teatro di oggi? La risposta è in un «reportage» del critico Franco Cordelli che, per «la Lettura», ha partecipat­o da spettatore al festival di Avignone, uno tra i più importanti della scena contempora­nea. Si tratta di una vetrina che nel suo insieme, tra spettacoli del programma ufficiale e non, restituisc­e a una sorta di «wikipedia dell’immaginari­o contempora­neo». La tendenza vede un calo di messe in scene di classici e opere canoniche e al contrario una crescita degli spettacoli di teatro-danza e per un pubblico di ragazzi. Mentre negli argomenti affrontati affiora maggiore attenzione al reale: ai temi della convivenza tra popoli e culture.

L’invidia è, infine, al centro di una riflession­e dello scrittore Emanuele Trevi, che segue l’intervento di Alessandro Piperno sull’egocentris­mo: Trevi esplora la natura di questo sentimento in particolar­e per quanto riguarda le sue ricadute sulla produzione letteraria, da Dante a Dostoevski­j.

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DIBATTITO
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PERCORSI
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La copertina L’opera che apre il nuovo numero de «la Lettura», il #296, è firmata dal narratore e saggista Tahar Ben Jelloun (Fès, Marocco, 1944)
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