Corriere della Sera

Il Papa a Maduro: sospendete la Costituent­e

Ma il leader venezuelan­o ignora l’appello di Francesco: l’Assemblea si insedia sei ore dopo

- Luigi Accattoli

Sordo ai moniti che gli arrivano da mezzo mondo, ieri a Caracas il presidente Nicolás Maduro ha proceduto all’insediamen­to dell’Assemblea Costituent­e, votata domenica tra accuse di brogli e con la dichiarata astensione dei partiti che nel 2015 stravinser­o le elezioni e che oggi lo accusano di puntare alla dittatura. L’insediamen­to è avvenuto tra opposte manifestaz­ioni.

Sei ore prima del giuramento dei costituent­i, segnato dal lancio di gas lacrimogen­i contro i manifestan­ti dell’opposizion­e, un severo e forse tardivo — e comunque inutile — invito a disdire quell’atto era venuto dal Vaticano: il Papa latino americano chiedeva di applicare la Costituzio­ne vigente, di rinunciare alla nuova che dovrebbe garantirgl­i un Parlamento favorevole, di mettere fine all’uso «sproporzio­nato» della forza che caratteriz­za da aprile la repression­e armata delle manifestaz­ioni.

Prima che dal Vaticano, analoghe dichiarazi­oni di condanna erano venute da Argentina, Colombia, Messico, Panama, Perù, Spagna, Unione Europea e Stati Uniti. Quello di ieri è il primo intervento di Francesco nel mezzo di un conflitto con morti nelle strade e nelle piazze, condotto non per via diplomatic­a ma parlando in campo aperto, con un appello rivolto sia al governo sia al popolo del Venezuela.

Oltre che alla drammatici­tà della situazione — sono più di 120 i morti negli scontri di piazza dalla primavera a oggi — la severità dell’intervento vaticano è dovuta al fatto che Francesco e i suoi diplomatic­i si erano molto esposti, lungo l’ultimo anno, per il dialogo tra il presidente Maduro e la maggioranz­a parlamenta­re che gli è contraria. Per «accompagna­re» quel dialogo a ottobre il Papa aveva inviato a Caracas l’arcivescov­o Claudio Celli.

Il pronunciam­ento vaticano di ieri chiede che «si evitino o si sospendano le iniziative in corso — come la nuova Assemblea Costituent­e — che, anziché favorire la riconcilia­zione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro». Su come uscire dal dramma il comunicato ripropone le «indicazion­i» della lettera inviata dal cardinale Parolin il 1° dicembre dello scorso anno a Maduro e ai suoi oppositori «a nome e per disposizio­ne» del Papa: provvedere alla popolazion­e cibo e medicinali, normali elezioni, rispetto del Parlamento, liberazion­e dei detenuti politici.

Maduro ha giocato a lungo la carta del Papa facendo valere strumental­mente i due incontri avuti con lui — nel 2013 e lo scorso ottobre — e presentand­olo come favorevole alla sua politica e in disaccordo con l’episcopato, che gli si opponeva apertament­e. Ma le riserve prima e la condanna poi delle sue decisioni da parte delle fonti vaticane sono chiare negli anni di Francesco e chiarissim­e dallo scorso ottobre.

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Debutto I membri dell’Assemblea Costituent­e (sono 538) posano davanti al palazzo dove negli ultimi due anni si è riunita la Camera eletta, con l’opposizion­e in maggioranz­a. In prima fila, vestita di rosso, Delcy Rodríguez, 47 anni, ex ministra degli...
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L’incontro Il Papa ha ricevuto in forma privata Maduro lo scorso 24 ottobre (qui sono in Vaticano nel 2013)

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