Antiquario sotto sfratto Uccide i familiari e poi si spara
Dopo aver ucciso la moglie e il figlio con una pistola e aver dato fuoco al palazzo dove con loro viveva, Galeazzo Bartolucci, antiquario di 77 anni, si è sparato sotto i portici del centro storico di Ferrara. Un mese fa era avvenuto il primo tentativo di sfratto. Alla famiglia era stata concessa una proroga di 30 giorni e ieri erano attesi il custode giudiziario, i facchini, il fabbro e l’addetto dell’Istituto vendite immobiliari per dare corso al provvedimento. All’alba Bartolucci, prima di dare fuoco al palazzo, ha sparato alla moglie, Mariella Mangolini, di 73 anni, e al figlio Giovanni, di 48. I loro corpi sono stati trovati vicini a quelli di due gatti. L’anziano è poi uscito in strada e ha iniziato a vagare con la pistola. Quando la polizia, chiamata da alcuni passanti, è arrivata l’uomo si era già sparato. La sua era un’antica famiglia nobile decaduta, viveva da secoli nel palazzo che si affaccia sulla piazzetta che portava il suo cognome, Fratelli Bartolucci. Nello stesso immobile c’era il negozio di antiquariato, un tempo molto conosciuto. Poi, la crisi, i debiti con le banche e la procedura che dal 2011 in avanti ha portato al pignoramento e alla vendita all’asta del palazzo, conclusa ad aprile scorso, con il passaggio di proprietà. Sembra che la famiglia avesse trovato un alloggio per ottobre e che si stesse valutando, anche con la proprietà e il custode, una soluzione «ponte» fino all’autunno. Il Comune ha fatto sapere che la famiglia non aveva mai chiesto assistenza, molti contatti c’erano invece stati in seguito a una pratica legata all’inagibilità post-sisma.