Corriere della Sera

CRONACHE

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al personale di indossare tacchi alti. Anche la Scozia, dice la Bbc, ci starebbe pensando.

Ma i tacchi sono una brutta bestia: oggetto culturale complesso, non basta un referto medico per buttarli fuori dalla scarpiera. Fatto l’elenco delle patologie di cui sarebbero responsabi­li, lo studio di Aberdeen prosegue riconoscen­do che ci sono una serie di ragioni sociali e culturali che li rendono «estremamen­te attraenti» e possono «premiare» chi li indossa con un surplus di attenzione maschile, portando a «benefici sociali». Dunque, riassumend­o: potranno anche

fare male alla salute, ma alla carriera probabilme­nte no.

La ricerca di Aberdeen si ferma qui, lasciando inevasa l’unica, vera domanda: i tacchi sono un simbolo di potere o sono la prova dell’assenza di potere femminile? Sul Guardian Deborah Orr parteggia per la seconda: «Le donne sono ingannate dai loro tacchi: sono loro ad avere il potere, non noi». Una femminista della quarta ondata — ragazze che affollano uffici e università, donne che forse, per la prima volta nella storia, si sentono davvero libere — interrogat­a sul potere femminile probabilme­nte rispondere­bbe: non so che cosa i miei tacchi abbiano a che fare con questo.

La carriera Ma gli studiosi dicono: «Chi li indossa suscita attenzione maschile e ha benefici sociali»

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